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Al-Sisi concede la grazia a Patrick Zaki

19 luglio 2023 | 20:27
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Al-Sisi concede la grazia a Patrick Zaki

Liberi anche l’avvocato Baker e altri detenuti politici: il ricercatore ieri era stato condannato a tre anni di reclusione

ROMA – Non solo Patrick Zaki, condannato ieri a tre anni di carcere da un tribunale d’emergenza, ma anche altri prigionieri di coscienza tra cui l’attivista di punta per i diritti umani Mohamed Al-Baker lasceranno il carcere: lo ha fatto sapere il deputato Mohamed Aziz tramite i propri profili social, annunciando la notizia della grazia giunta dal presidente egiziano Abedel Fattah Al-Sisi.

Aziz in seno al Parlamento egiziano ricopre il ruolo di sottosegretario alla commissione per i Diritti Umani, e nella sua breve comunicazione fa sapere che la decisione è stata presa dal Comitato presidenziale per la grazia in seguito “all’invito giunto dal Dialogo nazionale”, ossia il tavolo di confronto tra governo, partiti politici e organismi della società civile sulla Strategia per i diritti umani presentata l’anno scorso dall’esecutivo.

Dopo la notizia della condanna a tre anni per il ricercatore Zaki, per diffusione di false notizie lesive della sicurezza dello stato, varie voci del Dialogo nazionale si erano sollevate per chiedere la grazia, minacciando anche l’uscita dal Dialogo stesso, tra cui quella di Ahmed Ragheb, assistente relatore della Commissione per i Diritti Umani.

Oltre a Zaki, attivista ormai noto in Europa in quanto arrestato mentre era iscritto al primo anno di master all’Università di Bologna, Aziz cita Al-Baqer, l’avvocato del noto attivista Alaa Abdel Fattah, arrestato nel giorno stesso in cui venne ammanettato il suo assistito, a fine settembre del 2019. “Baker è una figura chiave per il movimento dei diritti umani in Egitto” commenta all’agenzia Dire Giorgio Caracciolo, ricercatore esperto di Egitto del Danish Institute against torture (Dignity).

“Si tratta dell’avvocato di Alaa Abdel Fattah- continua Caracciolo- e per il suo ruolo di avvocato difensore dei diritti fondamentali, lontano dalla politica e lontano da grandi scene di advocacy internazionale, il suo rilascio significa molto e lascia addirittura sperare all’apertura di nuove porte per mediare con il regime. Staremo a vedere se sia lui che Zaki saranno veramente rilasciati”, conclude. Nessun cenno invece alla liberazione di Alaa Abdel Fattah, in carcere dal 2019, che ha sostenuto uno sciopero della fame di oltre 200 giorni per denunciare le condizioni dei carcerati e i “processi farsa”. Per la sua liberazione si è espresso varie volte anche il Parlamento europeo.

MELONI: DOMANI IN ITALIA, GRAZIE AD AL SISI DA LUI GESTO IMPORTANTE

“Patrick Zaki ha ricevuto la grazia dal presidente della Repubblica egiziana. Io voglio ringraziare il presidente Al Sisi per questo gesto molto importante. Fin dal nostro primo incontro a novembre io ho posto la questione e ho sempre riscontrato da parte sua ascolto e disponibilità. Voglio ringraziare l’intelligence, i diplomatici, sia italiani che egiziani. Domani Zaki tornerà in Italia e io gli auguro dal profondo del cuore una vita di serenità e successi”. Lo dice la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio.

LEPORE: ORA SPERIAMO DI POTER RIABBRACCIARE PRESTO ZAKI

La grazia concessa a Patrick Zaki “è una grande notizia, da parte della città di Bologna c’è grande gioia e speriamo di poterlo presto riabbracciare nella nostra città”. Lo dichiara il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, a margine di una conferenza stampa in Comune. “Credo vada ringraziato chiunque abbia dato una mano, in maniera esplicita o meno esplicita– aggiunge Lepore- per questo grande risultato”: il sindaco cita gli attivisti di Amnesty International e tutti i cittadini scesi in piazza in questi anni, l’attuale rettore Giovanni Molari e il suo predecessore Francesco Ubertini, la professoressa Rita Monticelli, “tutti i Governi che si sono succeduti e anche l’ultimo che, come abbiamo letto sui giornali, ha dialogato con quello egiziano e tutta la diplomazia italiana che siamo convinti abbia lavorato per questo risultato”. Ora, conclude Lepore, “ci interessa sapere se potremo riabbracciare Patrick qui e quindi se potrà lasciare il Paese”.

RETTORE BOLOGNA: GRAZIE AL GOVERNO, FAREMO GRANDE FESTA

“La notizia ci colma di gioia. Dopo l’angoscia di ieri, è un momento di insperato sollievo e di grandissima felicità per tutta l’Alma Mater. Speriamo sia la fine di oltre tre anni di attese e di speranze deluse”. Così il rettore di Bologna, Giovanni Molari, dopo la grazia concessa al ricercatore Patrick Zaki. “Aspettiamo di conoscere i dettagli, ma- scrive Molari nel suo messaggio- confidiamo che presto arriverà il momento che abbiamo aspettato tanto a lungo: riaccogliere Patrick a Bologna, nella sua università, e dedicargli una grande festa di laurea che sarà idealmente una festa di tutta la città e di tutto il Paese”. Conclude il rettore dell’Alma Mater: “Ringraziamo tutti coloro che in questi anni non hanno mai smesso di sostenere Patrick con una mobilitazione costante e generosa. Ringraziamo il governo per l’attenzione che ha dedicato alla vicenda di Patrick e tutte le persone che hanno contribuito a raggiungere il risultato odierno”.

GIOIA ZUPPI PER ZAKI: ATTENDO DI POTERLO PRESTO INCONTRARE

Appena appresa la notizia della grazia concessa dal presidente egiziano a Patrick Zaki, l’Arcivescovo Cardinal Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, che in questi giorni si trova in visita a Washington come inviato del Papa, ha espresso la sua gioia per l’annunciata prossima liberazione del giovane, recentemente laureatosi, seppure a distanza, all’Università di Bologna, “nell’attesa di poterlo presto incontrare per rallegrarsi con lui e condividere la fede e la speranza”.

È “immensa” anche la gioia del ministro dell’Università Anna Maria Bernini: “Un risultato importantissimo ottenuto anche grazie al lavoro di politica estera del nostro Governo”. Il senatore bolognese Marco Lisei (Fdi) sottolinea “l’impegno generoso ed instancabile di Giorgia Meloni” rimproverando a Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, rispettivamente presidente della Regione Emilia-Romagna e segretaria nazionale del Pd, di attaccare, “solo ieri, il Governo Meloni in modo arrogante e scomposto. Loro sanno solo criticare, noi facciamo i fatti” (Fonte Dire).