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Accusato di torture in carcere, il gip revoca la misura cautelare

25 luglio 2023 | 13:26
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Accusato di torture in carcere, il gip revoca la misura cautelare

Un agente della penitenziaria di Reggio Emilia tornerà al lavoro

REGGIO EMILIA – E’ stata revocata la misura della sospensione dal servizio per uno dei poliziotti della penitenziaria indagati per il presunto doppio pestaggio nei confronti di un 40enne tunisino detenuto nel carcere di Reggio Emilia. Una decisione presa dal gip Luca Ramponi per “carenza di esigenze cautelari” all’esito dell’interrogatorio.

L’agente è l’unico che finora ha parlato, rispondendo a tutte le domande del giudice, mentre gli altri indagati sentiti – in totale 14, accusati a vario titolo di tortura, lesioni personali e falso in atto pubblico, di cui dieci 10 sospesi dal servizio – si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il poliziotto – in servizio già da tempo in un’altra casa circondariale – aveva detto al giudice che “il detenuto si fosse procurato le lesioni da solo, in un altro momento” e aveva fatto notare che nel filmato delle telecamere di sorveglianza (video che secondo l’accusa rappresenterebbe la prova principale) “teneva fermo delicatamente il detenuto per un minuto su un totale di mezzora di filmato, senza fare nulla e che in quel momento nessun altro lo avesse colpito”.

Al termine dell’interrogatorio, l’avvocato Sinuhe Curcuraci del foro di Enna aveva chiesto la revoca della misura. Istanza accolta dal giudice. “C’è grande soddisfazione per il risultato ottenuto avendo chiarito la nostra posizione – ha detto il legale all’Ansa – Auspichiamo ora che il nostro assistito entro qualche giorno possa ritornare a lavorare”. (FONTE ANSA)