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Zucchero: “Non fatevi traviare dal politicamente corretto”

10 giugno 2023 | 10:02
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Zucchero: “Non fatevi traviare dal politicamente corretto”

Il bluesman sul palco della Rcf Arena: “C’è un posto vuoto. Vieni, siediti. Basta che sia una bella f…Ok. Se ti prendi sempre troppo, sul serio fai due maroni così”

REGGIO EMILIA – “Ch’ a ‘t vègna ‘n canchêr. Fuori dall’Emilia può essere offensiva, ma qui è quasi una parola affettuosa”. Zucchero fa una pausa e si rivolge al suo pubblico. Poi lo sguardo va su un posto vuoto. Dice: “Non capisco quella seggiola vuota. E’ tutta la sera che la guardo. Ha avuto un attacco di emorroidi il proprietario? C’è qualcuno che si può sedere?”. Arriva una bella ragazza. Il bluesman: “Vieni, vieni. Basta che sia una bella f…. Ok”.

Mai piaciuto a Sugar il politicamente corretto e se ne fa un vanto. Sicuramente avrebbe apprezzato il siparietto dei “pacchetti di aggiornamento” di Bobbi e Valsecchi su Sky Sport F1 e, invece di sospenderli, gli avrebbe dato un premio.

Continua Zucchero: “Non vorrei che, strada facendo, vi foste un po’ inquinati, nel senso di essere diventati politically correct anche voi. Che ne abbiamo tantissimi di questi finti. Vorrei tornare alle persone vere. Veraci. L’unico modo per sopravvivere, a questo mondo, è avere senso dell’ironia e non prendersi troppo sul serio. Io non l’ho perso, anzi l’ho accentuato”.

Si guarda intorno e assaporta il suo ritorno alle radici. Dice: “Quanto tempo è che sognavo di avere questo spazio e questa arena. Ne abbiamo parlato diverse volte. Non avevano pensato anche di fare anche i posti a sedere. Sono la cosa più bella del mondo, perché uno si può alzare quando vuole. Ascolta meglio le ballate e poi si può alzare in piedi”.

Poi si rivolge a uno spettatore: “Il parrucchino, non ti preoccupare, non ti viene via. Se fosse questa la pioggia. Abbiamo una pioggia di merda, in Italia, che non ne hai idea”.

Infine fa una riflessione sulla sua musica: “Il blues…qualche critico importante mi ha fatto riflettere. Dicono: ‘Ma perché Zucchero scrive delle canzoni sublimi come “Dune mosse” e poi scrive delle cose da osteria tipo “Vedo nero”‘. Mi ha fatto pensare. Poi mi sono andato a vedere il blues dei padri e, anche loro, facevano delle canzoni profonde e tristi, ma poi giocavano con ironia. Uno ha scritto “Hoochie Coochie Man” (canzone scritta da Willie Dixon e cantata da Muddy Waters) che parlava di un trombatore di provincia. Quindi cosa c’è di male? Il blues è questo qua e le mie due anime sono così. Ma, se ti prendi sempre troppo, sul serio fai due maroni così”.

E poi attacca con la canzone sublime, ovvero “Dune mosse”.