Sanità, in 500 a Roma in difesa del modello pubblico

22 giugno 2023 | 15:45
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Sanità, in 500 a Roma in difesa del modello pubblico

Sesena (Cgil): “Da questo governo attacco silente senza precedenti”

REGGIO EMILIA – A Reggio Emilia sono già 500 le adesioni alla manifestazione nazionale indetta dalla Cgil per sabato prossimo a Roma in difesa della sanità pubblica. Lo fa sapere il segretario generale della Camera del lavoro territoriale reggiana, Cristian Sesena, specificando che la mobilitazione -insieme a 60 associazioni della società civile- rivendica anche “un concetto di salute che spazi da quello della cura a quello della prevenzione, coinvolgendo quindi gli aspetti della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Dice Sesena: “È in atto un attacco io credo senza precedneti alla sanità pubblica da parte di questo governo, che si muove in maniera surrettizia e non palese”. Come? “Attua un principio di mancato rifinanziamento del fondo sanitario nazionale e non dà risposte alle emergenze in termini di reperibilità del personale. Non si trovano medici, infermieri e operatori sanitari, spesso a volte anche per le cattive condizioni contrattuali e per il fatto che non vengono rinnovati i contratti e dunque adeguati i salari”, precisa Sesena.

Secondo cui, inoltre, “è una stategia ben precisa e un pezzo di un disegno più complessivo volto a costruire un modello che non è quello che ci ha consegnato la leglislazione del ’78”. Ovvero “un modello che guarda alla sanità pubblica con un ruolo ormai residuale e che cura le persone che non si possono permettere nulla di meglio e in cui prevale una sanità privata che è pronta, e anzi in parte lo sta già facendo, a invadere una serie di presidi che erano coperti dal pubblico, ponendosi nei loro confronti in maniera concorrenziale”.

Dunque “andiamo in piazza per dire chiaramente che questa deriva non ci sta bene, che per noi la sanità deve rimanere pubblica e deve avere adeguato sostegno e finanziamento e che ci vogliono risposte chiare e nette rispetto ai problemi occupazionali, con dei ragionamenti anche di medio lungo periodo”. Per esempio, prosegue il segretario della Cgil, “bisogna ragionare sui numeri chiusi delle università e sulle condizioni economiche e normative dei professionisti”.

È vero, aggiunge Sesena, “che veniamo da anni di mancati finanziamenti alla sanità, ma nel mezzo c’è stato il covid che avrebbe dovuto insegnare qualcosa. La pandemia è stata fronteggiata dove il sistema pubblico c’era ed è rimasto forte. Dove invece era da tempo inquinato dalle privatizzazioni il sistema non ha retto”.

Insomma “la Lombardia avrebbe dovuto fare scuola e invece paradossalmente ci troviamo in uno schema di gioco dove la Lombardia torna ad essere il modello prevalente e l’Emilia-Romagna quello da superare. Tutto ciò mentre il Pnrr destina fondi importanti a un modello di sanità che doveva guardare alla prossimità e al territorio, con il rischio però di costruire molti muri senza avere personale per presidiare le strutture”.

Di fronte a questi problemi “il governo non dà risposte concrete, che pretenderemo sabato a Roma”, conclude quindi Sesena. Chi volesse partecipare alla manifestazione (rimangono ancora disponibili un centinaio di posti in treno alta velocità dalla stazione Mediopadana) può chiamare lo 0522.457238.