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Novellara, spedizione punitiva con piccone: arrestati

5 giugno 2023 | 12:49
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Novellara, spedizione punitiva con piccone: arrestati

Tre pakistani fra i 30 e i 47 anni sono finiti in manette con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e porto di armi ed oggetti atti ad offendere

NOVELLARA (Reggio Emilia) – Spedizione punitiva con piccone e bottiglia di vetro: tre pakistani fra i 30 e i 47 anni arrestati dai carabinieri di Novellara e del nucleo radiomobile di Guastalla. Sabato scorso, verso le 18.30, alcuni residenti di un quartiere di Novellara hanno chiamato i carabinieri per segnalare “delle forti grida” che provenivano da una vicina abitazione. Sul posto sono arrivati i militari dell’aliquota radiomobile della compagnia dei carabinieri di Guastalla e della stazione di Novellara.

Quando sono giunti sul posto hanno sentito delle forti urla provenire da un’abitazione e si sono avvicinati all’ingresso sentendo chiaramente delle grida in lingua straniera e italiana, nonché dei forti colpi contro una porta. In particolare, i carabinieri hanno sentito chiaramente le seguenti frasi “vieni fuori o ti ammazzo” e parole di aiuto da parte di una donna. Sono entrati e hanno visto un uomo con in mano una canna da pesca che, quando ha visto i militari, ha cercato di nascondersi e poi è stato fermato.

Le urla continuavano e così i militari hanno salito le scale del condominio fino ad individuare due uomini che, con un piccone e una bottiglia di vetro, stavano colpendo ripetutamente la porta della camera dove alloggiavano due coniugi. I due non hanno fatto caso ai carabinieri che gli dicevano di fermarsi e hanno cominciato  a rivolgersi minacciosamente anche verso i militari che, a quel punto, anche per evitare di essere aggrediti, sono riusciti a immobilizzare i pakistani nonostante la forte resistenza oppostagli, dato che gli sferravano calci e pugni che, fortunatamente, non andavano a segno.

Alla fine sono riusciti a fermare i due esagitati, insieme al loro amico con la canna da pesca: sono stati portati in caserma e arrestati con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e porto di armi ed oggetti atti ad offendere. Al vaglio dei carabinieri le motivazioni che hanno indotto i tre pakistani a compiere quella che è sembrata essere una spedizione punitiva e che potrebbe essere legata a un diverbio scaturito tra le parti, precedentemente, in un locale pubblico.