Carcere, cineforum e sala per eventi culturali

21 giugno 2023 | 15:42
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Carcere, cineforum e sala per eventi culturali

Nella struttura sarà installata, nella sala dei colloqui, un’opera d’arte sul tema del contrasto alla violenza contro le donne

REGGIO EMILIA – Nel carcere di Reggio Emilia si ampliano i progetti per i detenuti propedeutici al loro reinserimento sociale. Ai laboratori sportivi e teatrali, la sartoria e la falegnameria, si aggiungono ora un cineforum, una sala multimediale per eventi culturali (presentazioni di libri, concerti e spettacoli) e l’installazione nella sala dei colloqui di un’opera d’arte sul tema del contrasto alla violenza contro le donne. Obiettivo dei progetti è favorire la crescita personale dei 360 reclusi nella struttura reggiana e “ridurre le differenze” con il mondo “esterno”, portando all’interno della casa circondariale opportunità di fruizione culturale.

In dettaglio il cineforum – con proiezioni calendarizzate fino ad ottobre a cui partecipano fino a 50 detenuti – è realizzato in collaborazione con l’ufficio Cinema del Comune. L’aula multimediale, riqualificata, serviva durante la pandemia a tenere lezioni di didattica a distanza. Infine l’opera d’arte dell’artista Elena Mazzi, già presente anche in altre sedi istituzionali, è composta da pannelli di carta da parati con frasi che invitano a riflettere sulla violenza di genere. A commissionarla sempre l’amministrazione comunale, insieme all’associazione “Nondasola” che gestisce il centro antiviolenza della “casa delle donne”.

carcere

Il carcere, dice l’assessore comunale al Welfare Daniele Marchi, “è una comunità che vive in una comunità più grande, quella della città. E questi due mondi devono dialogare e creare relazioni perché è l’unico modo in cui la ferita di chi ha commesso un reato può essere riparata”. Nel contempo, aggiunge Marchi, “tutte le attività che tendono ad un compiuto reinserimento sociale dei detenuti rendono la città più sicura, perché impiegare utilmente il tempo di reclusione previsto dalla pena diminuisce il rischio di commettere nuovi reati”. Concorda Marco Bedini, nuovo magistrato di sorveglianza di Reggio Emilia: “Per fortuna ci siamo lasciati alle spalle la logica della segregazione – dice – ma bisogna ancora lavorare perché dal carcere si possa uscire migliori e non peggiori” (Fonte Dire).