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Brescello, Diletto tentò di piazzare la figlia in consiglio comunale

30 giugno 2023 | 16:12
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Brescello, Diletto tentò di piazzare la figlia in consiglio comunale

Il capo della ‘ndrangheta nella Bassa “accettò la proposta di candidarla fattagli dall’amico Maurizio Dall’Aglio, capolista della coalizione “Forza Brescello”, vicina al Pdl”

REGGIO EMILIA – Alfonso Diletto, condannato con sentenza passata in giudicato per associazione mafiosa in Aemilia, tentò di piazzare la figlia Jessica in consiglio comunale a Brescello. All’epoca Alfonso Diletto era già stato arrestato, nel 2004, per usura nell’operazione Dirty Money.

Alle elezioni del giugno 2009, tra il primo e il secondo mandato del sindaco Vezzani, si legge nell’atto di chiusura indagini inviato agli ex sindaci Vezzani e Coffrini, che Diletto accettò “la proposta di candidare la ragazza allora 19enne (che non fu poi eletta) alle elezioni amministrative del giugno 2009 fattagli dall’amico Maurizio Dall’Aglio, capolista della coalizione ‘Forza Brescello’, vicina al Pdl”.

E’ bene precisare, tuttavia, che sia la giovane che Dall’Aglio non sono indagati e non c’entrano nulla con l’inchiesta della Dda. Alfonso Diletto, che fu poi riconosciuto dalle sentenze di Aemilia come il numero due della cosca Grande Aracri a Reggio e il capo dell’organizzazione nella Bassa, in un’intercettazione del 5 marzo 2012, parla con Dall’Aglio e gli dice: “Dall’Aglio, ascoltami. Allora non è che…guarda che sei venuto tu da me, tu da me per fare la lista…e allora? Non è che tu adesso mi, mi…che tu dai le dimissioni e mi metti come se questa lista l’ho fatta io. Io non sapevo un cavolo di questa lista qua…non sono stato io a fare la lista. Sei stato te a fare la lista, sei venuto a casa mia e abbiamo fatto questa lista qua”. E Dall’Aglio gli risponde: “Certo, certo, certo…no, no, l’ho fatta io, ci mancherebbe”.