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Bimbo morto per sfida social, youtuber positivo alla cannabis

15 giugno 2023 | 19:18
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Bimbo morto per sfida social, youtuber positivo alla cannabis

Il 20enne Matteo Di Pietro, figlio di un impiegato del Quirinale, è indagato per omicidio e lesioni stradali

ROMA – È morto per una sfida social, il bimbo di cinque anni che ieri è rimasto coinvolto in un incidente stradale a Roma, poco prima delle 15 in via Archelao, tra Casal Palocco e Acilia. Manuel, questo il nome del piccolo, che viaggiava con la mamma e la sorellina di 3 anni, a bordo di una Smart Four Four, quando è stato travolto ad un incrocio da una Urus Lamborghini. La donna di 29 anni e sua figlia sono state dimesse. La prima oggi dall’ospedale Sant’Andrea, la seconda ieri sera dal Bambino Gesù.

MATTEO DI PIETRO POSITIVO ALLA CANNABIS

A bordo del Suv erano presenti i TheBorderline, youtuber da 600mila follower, che avevano noleggiato la macchina da un paio di giorni e stavano girando un video per una challenge, una sfida social. Matteo Di Pietro, un ventenne figlio di un impiegato del Quirinale, alla guida dell’auto al momento dell’impatto, è risultato positivo ai cannabinoidi,anche se la positività non è alta, cioè Matteo Di Pietro avrebbe potuto consumare la droga nei giorni precedenti E’ quanto emerso dai test effettuati sul ventenne.

L’ACCUSA È DI OMICIDIO STRADALE

Di Pietro è iscritto nel registro degli indagati per i reati di omicidio stradale e lesioni. Le dinamiche dell’incidente, al momento sono al vaglio della polizia. A quanto pare, alcuni frammenti di video della sfida, poi rimossi, erano stati pubblicati sui social dai ragazzi.

GUALTIERI: INACCETTABILE SE VITE PERSE PER UN VIDEO

“Una cosa davvero sconvolgente, che deve far riflettere tutti. Sarebbe davvero incredibile e inaccettabile se si fossero perse delle vite per realizzare dei video”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a margine della presentazione dell’Estate romana 2023 al teatro India di Roma, a proposito dell’incidente avvenuto ieri a Casal Palocco. “Un evento tragico- ha aggiunto- davvero spezza il cuore pensare alle vittime. Da quello che si sta accertando, naturalmente c’è un’inchiesta e quindi la Magistratura rileverà, pare evidente che occorre un senso di responsabilità diffuso sulla sicurezza stradale e sarebbe davvero incredibile e inaccettabile se si fossero perse delle vite per realizzare dei video. Una cosa davvero sconvolgente che deve far riflettere tutti e il nostro auspicio è che si faccia luce e giustizia rapidamente e severamente”, ha concluso.

PIANTEDOSI: SERVE AZIONE CULTURALE

“È un tema molto grave, un tema di carattere repressivo che si incrocia con quelli della prevenzione. Ci stiamo lavorando anche con il ministro Salvini e riteniamo, al pari di altri problemi, che all’azione di prevenzione e repressione vada affiancata una consistente azione di carattere culturale e divulgativa sui rischi che si corrono con certi comportamenti”. Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, intervistato a Sky Tg24, in merito all’incidente di Casal Palocco, a Roma, tra un Suv e una Smart in cui ha perso la vita un bimbo di 5 anni.

GLI UTENTI CONTRO I THEBORDERLINE

Dopo il tragico incidente, immediata è stata la reazione degli utenti che sul profilo social degli youtubers hanno riversato tutta la loro indiganzione: “Ho un figlio di cinque anni e mi sento morire alla sola idea di perderlo in questo modo. Dovete pagare. Per produrre dei video di merda per decerebrati. Fossi nel padre del bambino la mia ragione di vita diventerebbe solo una”, scrive una mamma. E ancora: “Una decina di anni a Rebibbia : in una cella piccolissima, la sfida finale”, “Abbiate la decenza di chiudere questo canale per rispetto nei confronti della famiglia che avete distrutto” (fonte Dire).