Berlusconi, minuto di silenzio: 10 consiglieri “escono dall’aula”

12 giugno 2023 | 17:30
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Berlusconi, minuto di silenzio: 10 consiglieri “escono dall’aula”

Tre dell’opposizione e 7 della maggioranza. Fdi, Lega e Fi: “Mancanza di rispetto”. Soragni, De Lucia e Bertucci: “Inopportuno l’elogio pubblico”

REGGIO EMILIA – Il consiglio comunale di Reggio Emilia ha osservato oggi un minuto di silenzio in ricordo di Silvio Berlusconi, in apertura della seduta di oggi in sala del Tricolore. In ricordo del leader di Forza Italia sono intervenuti il capogruppo azzurro Claudio Bassi che ha ringraziato l’aula per il gesto di cordoglio e Alessandro Rinaldi, che a nome del gruppo della Lega ha ricordato “un uomo che ha rivoluzionato la politica italiana e ha ottenuto successi nel mondo dell’imprenditoria, dell’editoria e dello sport, il cui ricordo sarà immortale”.

Ma è polemica per l’uscita dall’aula di alcuni consiglieri. Scrivono Lega, Forza Italia e Fdi: “Nel momento di commemorazione sono usciti dall’aula i consiglieri di opposizione Bertucci, Soragni, De Lucia e i consiglieri di maggioranza, Montanari, Ferretti, Ruozzi, Ghidoni, Burani, Perri, Corradi salvo poi rientrare in sala appena terminato il minuto di silenzio, salvo poi rientrare in sala appena terminato il minuto di silenzio. Di fronte a tale episodio come coalizione di centrodestra condanniamo il comportamento dei sopracitati consiglieri e ad esprimiamo il nostro più profondo sdegno per il brutto spettacolo accaduto quest’oggi nella solenne Sala del Tricolore”.

E aggiungno: “Mancare di rispetto ad un uomo scomparso da poche ore, ancor prima che ad un leader di un partito che ha segnato la politica italiana degli ultimi di trent’anni, è un comportamento non degno da parte di chi rappresenta i cittadini reggiani e ricopre un ruolo in un istituzione pubblica”.

De Lucia, Soragni e Bertucci hanno motivano così la loro posizione: “Dispiace per la perdita umana e chiaramente esprimiamo le sentite condoglianze alla famiglia di Berlusconi. Non siamo però concordi con un momento di elogio pubblico e memoria nelle istituzioni cittadine e per questo siamo usciti dall’aula. Per citare Giorgo Gaber non ho timore di “Berlusconi in sé”, ma come “Berlusconi in me”. Un’idea di persona, personalità, imprenditoria, politica e atteggiamento nei confronti della vita con la quale ognuno di noi a un certo punto si è necessariamente confrontato. La stagione politica di Berlusconi, lo ricordiamo, ha portato il default economico del paese, leggi ad personam, lo svilimento delle donne, l’aumento della corruzione e una maggiore sfiducia e derisione delle istituzioni e della politica. Il rapporto di Berlusconi con la magistratura ha segnato poi per decenni il dibattito sulla giustizia: sono stati trenta i processi e una la condanna. Tra i processi ricordiamo a più riprese corruzione, evasione fiscale, reati societari. Persino, incredibilmente e a più riprese, per le stragi di mafia. L’unica condanna per Berlusconi nel 2013 per frode fiscale nel processo sulla compravendita di diritti cinematografici per i film da trasmettere in Tv. Si trattò di una condanna a 4 anni, tre dei quali coperti da indulto. Tutto questo per noi non deve appartenere a chi rappresenta o ha rappresentato le istituzioni e lo stato”.