“Sanità, calendari chiusi: niente dentista per nostro figlio”

29 maggio 2023 | 16:03
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“Sanità, calendari chiusi: niente dentista per nostro figlio”

Una coppia di genitori, in lista d’attesa da 9 mesi, si è rivolta al consigliere di Coalizione Civica, Dario De Lucia: “Bisogna snellire queste liste”

REGGIO EMILIA – “Abbiamo sempre pagato le tasse e stiamo cercando di fare una visita dal dentista dal 25 agosto 2022. Non per noi ma per nostro figlio minorenne che deve mettere l’apparecchio. Ci siamo recati molto spesso al Cup del servizio odontoiatrico, la risposta è sempre la medesima da 9 mesi non c’è disponibilità e i calendari sono chiusi quindi è impossibile prenotare”.

A segnalare la vicenda sono i genitori Stefano Luigi Congiu e Viviana Ricco che si chiedono come fare. Dicono: “Non abbiamo assolutamente la possibilità economica di rivolgerci da un privato, per il reddito Isee che abbiamo c’è il pieno diritto alle cure dal dentista con Ausl, ma non sappiamo come fare”.

La coppia ha quindi contattato il consigliere Dario De Lucia di Coalizione Civica che afferma: “Ho per prima cosa verificato la situazione e confermo: non c’è possibilità di fare queste visite per la famiglia Congiu e per le altre. Bisogna garantire l’accesso alle prestazioni sanitarie, soprattutto se si tratta di minori come nel caso del bimbo di Stefano e Viviana. Da quando sono consigliere comunale (10 anni), le richieste di aiuto da parte dei cittadini sono aumentate drasticamente”.

Aggiunge De Lucia: “Chi ha possibilità economiche si rivolge al privato pagando, ma cosa può fare una persona che non può permetterselo? L’anno scorso oltre 4 milioni di italiani – il 7% della popolazione – ha rinunciato a cure di cui aveva bisogno e proprio le liste di attesa del pubblico sono la prima barriera per questa rinuncia. E’ giusto che vada a finire così? No ovviamente, bisogna investire nel servizio sanitario pubblico, ripeto pubblico e non privato o nella formula edulcorato “misto pubblico-privato”, rendendolo attrattivo e sostenibile per i medici e personale sanitario, oltre a lavorare sulla medicina di prossimità”.