Saman, i carabinieri: “Senza aiuto zio non l’avremmo trovata”

30 maggio 2023 | 20:45
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Saman, i carabinieri: “Senza aiuto zio non l’avremmo trovata”

Il maresciallo dei carabinieri Cristian Gandolfi ha ripercorso oggi in aula le fasi dell’indagine sulla scomparsa di Saman Abbas

REGGIO EMILIA – “In quel casolare era stato ripristinato a opera d’arte lo stato dei luoghi, non ci saremmo mai accorti del punto dello scavo. Poi è arrivata l’indicazione dello zio Danish Hasnain”. Così il maresciallo dei carabinieri Cristian Gandolfi ha ripercorso oggi in aula le fasi dell’indagine sulla scomparsa di Saman Abbas, il cui corpo è stato ritrovato a novembre del 2002 (un anno e mezzo dopo che della 18enne pachistana non si avevano più notizie) in un casolare abbandonato a Novellara.

Nell’udienza di stamattina davanti alla Corte d’Assise di Reggio Emilia, inoltre, il militare ha ricostruito come tramite i tabulati telefonici e le intercettazioni dei profili dei social network e grazie alla collaborazione dell’Interpol, si sia riusciti a catturare i due cugini e lo zio della ragazza (fuggiti dopo il delitto tra Francia e Spagna) e, successivamente, il padre in Pakistan. Quest’ultimo si è collegato in video per la seconda volta con l’aula del processo in cui è imputato. Tra le persone accusate dell’omicidio di Saman, che si opponeva a delle nozze combinate, resta a piede libero solo la madre Nazia ancora latitante in Pakistan.