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Rec: “La scuola Aosta si mangia il parco Primavera”

18 maggio 2023 | 09:56
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Rec: “La scuola Aosta si mangia il parco Primavera”

Reggio Emilia in Comune critica la scelta di inglobare “uno spazio pubblico su cui già stiamo spendendo fondi europei”

REGGIO EMILIAInvestire sulla scuola pubblica e sulle sue infrastrutture è un investimento importante per il futuro di tutte e tutti oltre che estremamente raro di questi tempi. Perciò abbiamo seguito con interesse la presentazione del progetto di demolizione e ricostruzione della scuola secondaria di primo grado Amedeo d’Aosta finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) con una piccola quota a carico del Comune di Reggio Emilia.

Senza volerci soffermare sulla scelta di demolire uno stabile di pochi decenni e nemmeno sulla scelta che ha portato a preferire la scuola in questione ci ha stupito subito la planimetria progettuale.

Infatti, tutto lo spazio della planimetria esterna della scuola, dedicato a campi da gioco e ad una pista d’atletica lineare, sono ricavati eliminando lo spazio pubblico dell’attuale Parco Primavera e della connessione ciclopedonale che connetteva la parte est del parcheggio di via Cecati con la zona di via Mameli.

Oltre alla sottrazione di spazio comune, ancor più problematica appare questa scelta perché il Parco Primavera, un’area complessiva di circa 3.000 mq, era stato incluso nel 2020 all’interno del progetto Europeo Lifecityadap3 per la Forestazione urbana in 4 parchi pubblici e la costruzione di un modello di “parco adattativo” per il contrasto alle isole di calore urbane.

Il progetto Europeo Lifecityadap3 coinvolge fino al 2024 il nostro Comune assieme ad altri 6 partner europei per finanziare interventi pilota volti ad adottare azioni di adattamento per far fronte ai cambiamenti climatici di cui vediamo gli effetti anche in queste ore e l’inserimento del Parco Primavera tra le 4 aree cittadine dedicate aveva fatto sì che all’interno del parco, nel corso del 2022, fossero messi a dimora nella parte Nord 19 alberi di prima grandezza (con una circonferenza importante dai 12 ai 14 cm) per fornire, nel tempo, un “effetto bosco”, mentre nella parte sud sono state inserite due ampie aree destinate a prato polifita di 400 metri quadrati ora riconoscibili dalla posa di recinzioni alla francese.

Abbiamo inviato richiesta al sindaco Luca Vecchi, all’assessora all’Educazione Raffaella Curioni, all’assessora all’ambiente e alla mobilità sostenibile Carlotta Bonvicini e ad ultimo anche al responsabile di progetto per il Comune di Reggio Emilia, ingegner Ermes Torreggiani, per avere una spiegazione sulla fine del Parco Primavera e su questa quantomeno curiosa scelta progettuale che ingloba uno spazio pubblico su cui già stiamo spendendo fondi europei.