Italia e mondo

Ravenna con il fiato sospeso: oggi il giorno più difficile

20 maggio 2023 | 10:04
Share0
Ravenna con il fiato sospeso: oggi il giorno più difficile

Il sindaco De Pascale: “Non sappiamo dove riusciremo a fermare l’acqua, state molto attenti a tutti gli avvisi che emetteremo”

RAVENNA – “Dall’inizio di questa tragica alluvione che ha colpito il territorio della Romagna e tutta la provincia di Ravenna oggi forse è il giorno più difficile per la città di Ravenna”: così esordisce un preoccupato Michele De Pascale, sindaco del capoluogo romagnolo oggi piombata al centro del ciclone dell’emergenza, dopo una serie di numerose evacuazioni ravvicinate, disposte in diverse zone, a partire dalla notte scorsa.

“Nei giorni passati abbiamo lavorato e combattuto per tenere le persone in sicurezza- spiega- per evacuare le persone in attesa dell’arrivo delle grandi piene di tutti i fiumi che avevano devastato le altre città della Romagna”. E in un primo tempo, prosegue, la nostra città da questi eventi aveva avuto piccoli danni, “piccole fuoriuscite d’acqua che hanno coinvolto alcuni paesi”.

In realtà, “però vedevamo che avanzava un fenomeno altrettanto preoccupante- va avanti De Pascale – e che ci ha portato nei giorni scorsi a continuare a tenere alta l’allerta e a lanciare l’allarme a tutti i cittadini e le cittadine per la massima attenzione”. Ed era cioè “il deflusso verso il mare degli enormi quantitativi d’acqua fuoriusciti da tutte le fratture degli argini nelle città”, spiega. E questo ampio deflusso “ha colpito la città di Ravenna, Cervia, sta colpendo Lugo- rivela- sta colpendo tanti luoghi di pianura della nostra provincia e del nostro territorio con effetti devastanti”.

Infatti, “vengono completamente ricoperte d’acqua porzioni enormi del territorio”. In questo quadro preoccupante, “le rete scolante, che dobbiamo all’impegno di uomini e donne straordinari che hanno bonificato la nostra terra – chiarisce – non può essere in grado di sostituirsi al corso naturale dei fiumi”. E la stessa rete dei fiumi “per i danni che ha avuto non è funzionale a questo deflusso”.

Di conseguenza, “stiamo vivendo ore veramente molto molto preoccupanti che ci vedono tutti in prima fila”, da una parte a continuare ad evacuare e mettere in sicurezza le persone e dall’altra parte a cercare di mettere in campo “tutte quelle azioni di pompaggio delle acque per far sì che il prima possibile gli argini possano essere ristrutturati e l’acqua possa andare finalmente a mare”. De Pascale in tono grave richiama al contributo di tutti. E se nei giorni scorsi aveva fatto un appello alla Protezione civile nazionale “perché già si parlava di ricostruzione e di fine alluvione”, oggi “invece ho lanciato un appello perché venissero in provincia di Ravenna e nel nostro territorio tutti gli uomini e tutte le risorse disponibili”.

E così “siamo stati esauditi- sottolinea- c’è l’esercito, ci sono tantissimi uomini e donne venuti qui da tutta Italia con professionalità straordinarie che stanno salvando persone, ci stanno aiutando a montare pompe, siamo in una fase in cui stiamo combattendo”. De Pascale conclude con raccomandazioni doverose: “Non sappiamo dove riusciremo a fermare l’acqua; mi raccomando, state molto attenti a tutti gli avvisi che emetteremo. Il principio di stare ai piani alti, di non andare in interrati, di non stare al piano terra o già di prepararsi ad avere soluzioni alternative è un principio valido per tutti i ravennati di ogni quartiere in questo momento, soprattutto dal centro verso la zona nord della città, quella più colpita”.

Infine, “Verrà la fase per ricostruire tutto, siatene certi- assicura- Ma in questo momento la grande priorità è prestare attenzione alle vite”. Quindi, “raccomando la massima prudenza e la massima attenzione sia alle telefonate automatiche che riceverete dallo 0544 485848 che a tutte le altre forme di comunicazione che sono esclusivamente volte alla vostra sicurezza e incolumità”.