Processo Aemilia, la relazione di Pennisi all’esame del governo

5 maggio 2023 | 18:02
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Processo Aemilia, la relazione di Pennisi all’esame del governo

Il sottosegretario Durigon ha risposto a un’interrogazione del deputato Vinci: “Acquisita e aperta un’indagine conoscitiva”

REGGIO EMILIA – Non sono cadute nel vuoto le denunce di Fratelli d’Italia sulla “completezza” delle indagini svolte nell’ambito del maxi processo “Aemilia” contro la ‘ndrangheta, innescate dall’ex procuratore della Direzione nazionale antimafia Roberto Pennisi. Il magistrato oggi in pensione ha ricordato che nell’inchiesta con epicentro a Reggio Emilia che ha colpito la cosca cutrese dei Grande Aracri, scoppiata a gennaio del 2015, gli unici politici indagati sono stati due politici di Forza Italia (Giuseppe Pagliani e Giovanni Paolo Bernini) poi entrambi assolti. Questo perché, secondo Pennisi, ci sarebbe stata la volontà di non perseguire alcuni esponenti della sinistra.

L’ex procuratore ha rivelato di aver messo tutto questo nero su bianco in una relazione, a suo dire poi chiusa in un cassetto e mai considerata. Almeno fino ad oggi. Rispondendo ad un’interrogazione del deputato reggiano di FdI Gianluca Vinci, infatti, il sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali Claudio Durigon ha informato che la relazione di Pennisi è stata trasmessa il 3 aprile scorso al ministero dal procuratore nazionale antimafia. “Nell’ambito delle investigazioni concernenti l’operazione Aemilia- ha aggiunto Durigon- è stata avviata da questo dicastero un’attività conoscitiva di natura ispettiva, che al momento risulta ancora coperta da segreto”.

Vinci si è dichiarato “sinceramente soddisfatto della risposta” in quanto il “ministero ha dato atto della ricezione di questa relazione, alla quale il dottor Pennisi aveva fatto riferimento e anche dell’apertura di un’indagine ispettiva, chiaramente coperta da segreto”. Questo, ha proseguito Vinci, “sarà utile a chiarire e rasserenare, magari, gli animi, visto che in queste ultime settimane vi sono stati diversi scontri, anche a livello associativo e istituzionale, sul territorio reggiano”.

Il riferimento è alla presa di posizione dell’Ordine degli avvocati di Reggio che aveva chiesto di approfondire le dichiarazioni di Pennisi, ma “non tanto per demolire quanto già fatto, ma per vedere se realmente l’indagine più grossa fatta da sempre in Emilia contro la ‘ndrangheta avesse dei lati ancora oscuri e quindi andare a completarla”, sottolinea Vinci. Quindi, ha concluso il parlamentare, “questa risposta è molto chiara sull’indicazione che il Governo ha dato e, soprattutto, sull’importanza delle dichiarazioni fatte nella relazione depositata dal dottor Pennisi”.