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Ponte Morandi, l’ex ad choc: “Seppi nel 2010 che era a rischio crollo”

22 maggio 2023 | 19:29
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Ponte Morandi, l’ex ad choc: “Seppi nel 2010 che era a rischio crollo”

Gianni Mion, ex ad di Edizione (la holding dei Benetton) che sedeva nel Cda di Autostrade, in aula: “Non feci nulla e me ne rammarico”

BOLOGNA – Durante il processo odierno, è emerso un problema di stabilità legato a un difetto di progettazione del Ponte Morandi di Genova, che è crollato il 14 agosto 2018 causando la morte di 43 persone. Questo dettaglio, già emerso nelle indagini precedenti, è stato nuovamente discusso in aula. A parlare di ciò è stato Gianni Mion, ex amministratore delegato di Edizione, la holding dei Benetton, nonché ex consigliere di amministrazione di Autostrade per l’Italia e della sua ex società madre, Atlantia.

“I tecnici di Aspi ci dissero che c’era un difetto originario sul Morandi”, ha affermato l’ex amministratore delegato. “Il direttore generale rispose che avrebbe autocertificato lo stato di salute. Io non feci nulla, ed è il mio più grande rimpianto”. Ha poi continuato: “È emerso che il ponte presentava un difetto originario di progettazione ed era a rischio di crollo. Ho chiesto se ci fosse qualcuno che certificasse la sicurezza e Riccardo Mollo mi ha risposto ‘ce la autocertifichiamo’. Non ho detto nulla e mi sono preoccupato”.

Sono 59 gli imputati nel processo per il crollo del ponte Morandi, tra ex dirigenti e tecnici di Autostrade e Spea (la società responsabile delle manutenzioni e ispezioni), attuali ed ex funzionari del Ministero delle Infrastrutture e del Provveditorato (fonte Dire).