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Meloni ‘congela’ Bonaccini: “Prima i soldi, poi chi li spende”

26 maggio 2023 | 18:09
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Meloni ‘congela’ Bonaccini: “Prima i soldi, poi chi li spende”

Lo ha detto la premier durante la conferenza a stampa a due con Ursula Von Der Leyen all’aeroporto di Bologna

BOLOGNA – Giorgia Meloni “congela” il caso Bonaccini, a cui parte della sua maggioranza non vorrebbe affidare l’incarico di commissario alla ricostruzione in Romagna. “Mi ha molto colpito che questo sia un dibattito che vi interessa quando ancora si celebrano i funerali delle vittime”, ha detto la premier durante la conferenza stampa a due con Ursula Von Der Leyen all’aeroporto di Bologna.

“Quando arriverà il momento della ricostruzione, ci occuperemo del commissario. In questo momento, il mio principale problema non è chi spende i soldi, ma trovarli”, sottolinea con forza la premier. Tuttavia, durante l’incontro ha espresso un ringraziamento al presidente regionale del Partito Democratico, Bonaccini. “Ringrazio il presidente Bonaccini per la presenza, la disponibilità e l’attenzione. Stiamo lavorando molto bene in queste ore”.

“PER NORMALITÀ SERVONO SOSTANZIOSE RISORSE”

Dopo i primi due miliardi stanziati dal governo, “sarà necessario trovare altre sostanziose risorse per tornare alla normalità” dopo l’alluvione in Emilia-Romagna. Lo afferma la premier Giorgia Meloni dopo aver sorvolato le zone colpite accanto alla presidente della Commissione UE, Ursula Von Der Leyen. Meloni ha sottolineato di contare anche sull’Unione Europea, ma “faremo, come abbiamo dimostrato fin dall’inizio, la nostra parte”. Attualmente, sono stati stanziati due miliardi di euro dal Palazzo Chigi. “Sul fronte dell’emergenza, penso che il governo abbia dato un segnale di un impegno molto significativo”, afferma Meloni. “Non so quante volte si siano trovati 2,2 miliardi di euro per affrontare un’emergenza in sole 48-72 ore”. All’interno di quel pacchetto, fa notare, “c’è anche un finanziamento di 200 milioni di euro per il fondo delle emergenze dedicato all’Emilia-Romagna, che riteniamo debba servire per affrontare le situazioni più complesse”.

VON DER LEYEN: “ATTIVEREMO IL FONDO DI SOLIDARIETÀ, MA NON SOLO”

La presidente della Commissione Europea non quantifica l’ammontare complessivo delle risorse che l’UE metterà in campo per i territori dell’Emilia-Romagna colpiti dall’alluvione, ma assicura il sostegno economico della comunità. “La principale fonte di questi fondi sarà il Fondo di solidarietà. È urgente che vengano messe in campo le risorse di questo Fondo”, spiega la presidente Ursula Von Der Leyen, arrivata oggi in regione per visitare le città e le campagne devastate dall’acqua. “Funziona così: viene stanziato un piccolo pagamento anticipato di una somma standard per ogni evento.

Successivamente alla valutazione dei danni, avremo una valutazione più chiara di quante risorse potranno essere stanziate e ciò avverrà nei prossimi tre mesi”, dettaglia Von Der Leyen.

Ma le risorse necessarie alla ricostruzione non arriveranno solo dal Fondo di solidarietà europeo. “Abbiamo già parlato del Fondo di solidarietà. In particolare per quanto riguarda il settore dell’agricoltura, c’è anche il Fondo di emergenza per l’agricoltura: sarà necessario effettuare una valutazione di danni. Purtroppo questa regione ha già esperienza in tal senso essendo stata colpita un terremoto terribile 11 anni fa”, ricorda la presidente della Commissione europea. “Vorrei citare anche i Fondi di coesione, specialmente a scopo preventivo: in Next generation Ue sono stanziati sei miliardi di euro proprio per la prevenzione di eventi come questo, inondazioni, terremoti. Adotteremo un approccio graduale e lavoreremo bene insieme”, conclude la leader Ue prima di tornare nella Romagna disastrata per una visita via terra.

“Ci siamo concentrati, oltre all’emergenza- chiarisce ancora là premier- soprattutto sulla messa in sicurezza del territorio produttivo, ma anche alla continuità didattica, alle aziende turistiche e all’agricoltura”. Insomma “abbiamo dato un primo segnale molto importante. Ovviamente non riteniamo che quello sia un segnale sufficiente per risolvere il problema”, conclude Meloni (fonte Dire).