Mafie, a Reggio torna il festival per giovani che le combatte

9 maggio 2023 | 17:16
Share0
Mafie, a Reggio torna il festival per giovani che le combatte

Tra i temi affrontati le criptovalute e le serie che le mitizzano

REGGIO EMILIA – Come si evolvono le mafie nello spazio digitale – dalle criptovalute all’uso di “spalloni” adescati su internet per riciclare denaro – ma anche i film le serie che raccontano le organizzazioni criminali, talvolta mitizzandole, per valutare le ricadute di questa narrazione sui giovani. E infine il consumo crescente di droghe sintetiche. Sono i temi al centro della 12esima edizione del festival della legalità organizzato dalla Provincia di Reggio Emilia, in programma da domani a sabato.

Nel territorio culla del maxi processo Aemilia contro la ‘ndrangheta sono otto gli appuntamenti previsti in 29 Comuni, cui tra l’incontro di domani con il direttore della Direzione investigativa Antimafia, Maurizio Vallone e quello di chiusura del 13 maggio con il procuratore nazionale Antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo e il procuratore della Repubblica di Catanzaro (ormai reggiano d’adozione), Nicola Gratteri. Nel mezzo, tra gli altri eventi, la proiezione del docufilm scritto e diretto da Walter Veltroni su Pio La Torre (giovedì 11 alle 21 al Binario49 di via Turri).

Il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni definisce il festival “un pezzo del lavoro antimafia che viene svolto in questa città e in questa provincia, a partire da quello più importante del sistema delle interdittive realizzato dalla Prefettura, dei protocolli e dell’Ufficio associato per la legalità”. E’ “un festival che si evolve, si rinnova ogni anno grazie al confronto con le scuole e gli amministratori locali- dice la vicepresidente con delega all’Istruzione Elena Carletti- perché si evolvono le comunità, ma purtroppo anche le mafie”.

Queste, conclude il direttore scientifico del festival Antonio Nicaso, “purtroppo non desistono e non hanno crisi di vocazione. Occorre capire in che modo stanno utilizzando lo spazio digitale e a che punto siamo nella lotta contro la criminalità che inizia a utilizzare criptovalute, spalloni di origine cinese, banche sommerse per trasferire denaro”. Infine, con un pensiero rivolto in particolare ai giovani e ai loro insegnanti (“perché il nostro obiettivo è anche quello di formare i formatori”), si ragionerà sul “pericolo crescente di una rappresentazione cinematografica e televisiva che, se non compensata da una adeguata conoscenza sul piano storico e sociologico, rischia di creare meccanismi di emulazione negativi”, conclude Nicaso (Fonte Dire).