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Cooperative di comunità: risorsa per il turismo

22 maggio 2023 | 12:50
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Cooperative di comunità: risorsa per il turismo

In vetrina, al convegno di Confcooperative, la Valle dei Cavalieri, I Briganti di Cerreto, La Officina, Polisportiva Quadrifoglio, Il Pontaccio, Vallenera e San Rocco

CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – Hanno da due a più di trent’anni, si trovano tutte nell’Appennino e, con le loro attività, danno vita a luoghi, generano lavoro e forniscono servizi essenziali a paesi e borghi spesso a rischio di spopolamento: questa è l’immagine delle cooperative di comunità reggiane che martedì si presenteranno a Castelnovo ne’ Monti nell’ambito del confronto promosso da Confcooperative Terre d’Emilia sulla cooperazione di comunità e lo sviluppo del territorio.

Sono considerate una “risorsa per il territorio”, come le definisce Confcooperative stessa, spesso note anche oltre i confini nazionali per i servizi offerti soprattutto nel settore turistico e, soprattutto, sono “un presidio straordinario – sottolinea il presidente Matteo Caramaschi – per l’abitabilità, la tenuta e lo sviluppo del nostro Appennino”.

Ma quali sono le cooperative di comunità reggiane?

In ordine di anzianità, la più antica cooperativa di comunità reggiana (e italiana) è la Valle dei Cavalieri di Succiso; fondata nel 1991, gestisce un agriturismo con una grande capacità ricettiva, un ristorante con un menu a chilometro zero, un’importante azienda agricola, un servizio bar e minimarket, nonché strutture e impianti sportivi.

La seconda, sempre per anzianità, è I Briganti di Cerreto; fondata nel 2003, si occupa principalmente di interventi forestali e manutenzione del verde, servizi di carattere sociale e turismo, gestendo alloggi rurali e fornendo servizi di accompagnamento con guide ambientali e turistiche.

La nascita de La Officina di Costabona (Villa Minozzo) e della Polisportiva Quadrifoglio di Castelnovo ne’ Monti risale al 2020. La prima si occupa della coltivazione e trasformazione di cereali e legumi, della vendita di castagne e miele e dell’organizzazione di rievocazioni storiche, mentre la cooperativa castelnovese gestisce tutti gli impianti sportivi locali e sviluppa, sull’intero Appennino, intense attività e servizi di educazione e pratica sportiva rivolti alle famiglie, ai giovani e alle scuole, con diversi progetti che coinvolgono centinaia di ragazzi.

Tre cooperative di comunità sono state fondate nel 2021.

Il Pontaccio, nato nel marzo, si trova a Vetto, dove gestisce un ristorante con cucina tipica, una gelateria e un importante punto di informazione con noleggio di biciclette elettriche.

La cooperativa Vallenera è stata fondata il 14 settembre 2021 e si trova a Vallisnera, nel comune di Ventasso, dove gestisce un servizio di affitti turistici valorizzando alcune case del borgo.

Nell’ottobre del 2021 è stata costituita la cooperativa San Rocco di Ligonchio che, tra le altre cose, ha recentemente assunto la gestione de Il Rifugio dell’Aquila, dotato di 180 posti letto, 13 chalet, ristorante e centro benessere.

Le “magnifiche sette” (che contano quasi 300 soci), come accennato in precedenza, avranno l’opportunità di presentarsi durante il convegno di Confcooperative Terre d’Emilia in programma martedì 23 maggio alle 17:30 presso l’Oratorio don Bosco di Castelnovo nè Monti, con interventi, tra gli altri, del sindaco Enrico Bini, del giornalista Emilio Casalini (autore e conduttore del programma televisivo Generazione Bellezza), del consigliere regionale Gabriele Del Monte (correlatore della legge regionale sulle cooperative di comunità), Sara Manfredini (Legacoop Emilia Ovest), Giovanni Teneggi (responsabile nazionale delle cooperative di comunità per Confcooperative e responsabile dell’area Ricerca e Sviluppo di Confcoop Terre d’Emilia) e Fabio Guglielmi, community manager e referente area sostenibilità di Confcooperative Terre d’Emilia.