Cooperative di comunità: crescita economica e sociale

24 maggio 2023 | 11:41
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Cooperative di comunità: crescita economica e sociale

A Castelnovo Monti il confronto promosso da Confcooperative Terre d’Emilia, prima tappa del “tour” tra queste esperienze comunitarie

CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – Attaccamento al territorio, lavoro, servizi a una popolazione spesso decimata, turismo responsabile, accoglienza, desiderio di tornare o di resistere, valorizzazione dei prodotti locali e del territorio: sono questi i sentimenti e le azioni emerse da tutte le esperienze di cooperative di comunità che si sono presentate a Castelnovo Monti nell’ambito del confronto promosso da Confcooperative Terre d’Emilia, prima tappa del “tour” tra queste esperienze comunitarie e di analisi delle possibilità di sviluppo delle aree appenniniche.

Le sette cooperative di comunità reggiane hanno quasi 300 soci e impiegano oltre 30 persone, numero che cresce sensibilmente con l’aggiunta di lavoratori stagionali. Nel 2023, il fatturato di queste cooperative è destinato a raggiungere i 2 milioni di euro, rispetto all’attuale 1,3 milioni. Riflessioni, prospettive e suggestioni emerse durante l’evento possono essere riassunte nelle parole di Emilio Casalini, giornalista, autore e conduttore del programma televisivo Generazione Bellezza, e di Giovanni Teneggi, responsabile dell’area ricerca e sviluppo di Confcooperative Terre d’Emilia.

“Le cooperative di comunità sono il risultato di una visione elevata sui bisogni, le aspirazioni e le prospettive della comunità e, allo stesso tempo, sull’impresa, il lavoro e i conti che devono tornare”, ha detto Casalini. “Sono chiamate a creare una narrazione del territorio che ridona consapevolezza a chi lo abita e diventa un fattore attrattivo per gli altri”.

Casalini ha indicato alle cooperative di comunità reggiane, tutte impegnate in vario modo nel settore del turismo, oltre che nella ristorazione, nell’accoglienza, nei servizi sociali per i residenti dei piccoli paesi e borghi, nella forestazione, nello sport e nella valorizzazione delle tradizioni e delle storie locali, la strada più affascinante per aumentare l’attrattività dei luoghi. Ha sottolineato che non si deve puntare su un turismo a tutti i costi, ma sulla valorizzazione del territorio, creando una narrazione che lo renda desiderabile. In questo modo, il turismo che si svilupperà rispecchierà le vocazioni, le caratteristiche e le risorse di ogni realtà.

“Gli esempi di cooperative di comunità colmano un vuoto generazionale tra chi gestiva luoghi e risorse e chi ancora non c’è, ma può arrivare”, ha affermato Giovanni Teneggi.

Questo ruolo è stato riconosciuto trent’anni dopo la costituzione della prima cooperativa di comunità reggiana, la Valle dei Cavalieri, grazie alla legge regionale sulla cooperazione di comunità.

cooperative di comunità

“La cosa più importante di questo atto è che esiste”, ha dichiarato Gabriele Del Monte, consigliere regionale e correlatore della legge regionale sulle cooperative di comunità. “Riconosce le cooperative di comunità, il loro ruolo economico e sociale e finalmente permette loro di accedere alle risorse pubbliche per lo sviluppo”.

In questo contesto, ora si attende una misura nazionale analoga che riconosca, tra le altre cose, la figura del volontario anche all’interno di queste imprese, come avviene per le cooperative sociali.

Durante l’evento, che ha visto la partecipazione di Sara Manfredini di Legacoop Emilia Ovest, sono stati presentati i progetti delle cooperative di comunità reggiane: Valle dei Cavalieri di Succiso, I Briganti di Cerreto, San Rocco di Ligonchio, Il Pontaccio di Vetto, La Officina di Costabona, Vallenera di Vallisnera, Polisportiva Quadrifoglio di Castelnovo ne’ Monti, Altimonti di Civago e Corte di Rigoso.