Comune di Reggio, proclamato lo stato di agitazione

10 maggio 2023 | 22:00
Share0
Comune di Reggio, proclamato lo stato di agitazione

Nel mirino dei sindacati l’esternalizzazione del personale a tempo determinato dell’Istituzione nidi e scuole, il mancato adeguamento del buono pasto a 7 euro e la mancanza di veicoli di servizio

REGGIO EMILIA – Proclamato lo stato di agitazione nel Comune di Reggio Emilia da parte dei sindacati che contestano, fra le altre cose, la volontà di esternalizzare parte del personale a tempo determinato dell’Istituzione nidi e scuole (dopo aver sforato il budget per le assunzioni), il mancato adeguamento del buono pasto a 7 euro e la mancanza di veicoli di servizio, che hanno costretto i dipendenti ad usare la propria auto ricevendo in cambio rimborsi minimi.

Sono alcune delle ragioni per cui, dopo l’assemblea di oggi pomeriggio al Centro internazionale Malaguzzi, è stato indetto lo stato di agitazione dei lavoratori del Comune di Reggio Emilia. L’avvio della mobilitazione – comunicata all’ente, alla Prefettura e alla Commissione di Garanzia – è promosso dai sindacati della Funzione pubblica di Cgil e Cisl insieme alle Rsu e alla sigle della Polizia locale Silpol e Cse Sulpl.

Per quanto riguarda il tema degli asili, rappresentato in una recente assemblea della Cgil alla presenza del segretario Maurizio Landini, è “un tema che ci è stato ufficializzato dall’amministrazione solo lo scorso 3 marzo, mentre sappiamo che il costo dei tempi determinati dell’Istituzione nel corso degli anni è sempre aumentato. Un aumento dovuto a personale che a vario titolo non lavora più con il Comune e alla mancata programmazione di un adeguato turn-over”, spiegano i sindacati.

Ricordando poi che “già nel 2018 il Consiglio comunale, a seguito di una mozione di iniziativa popolare, aveva impegnato il sindaco e la Giunta a promuovere interventi legislativi, anche attraverso Anci, per superare nei servizi educativi i tetti di spesa imposti dalle norme vigenti”. Il malcontento riguarda però anche altri aspetti “che non sono stati mai volutamente affrontati e risolti dalla controparte datoriale”, spiegano Fp Cgil e Cisl Fp, secondo cui “la responsabilità della rottura della trattativa è dunque sia politica sia tecnica”.

Politica perché “in questi anni la politica si è concentrata maggiormente nel nominare il personale in staff ai sensi dell’articolo 90 del decreto 267/2000 “, dicono Paolo Consolini della Cgil e Fabio Bertoia della Cisl. “Tecnica perché oltre a non volere affrontare le evidenti criticità organizzative, non si è stati in grado di gestire un’adeguata pianificazione delle assunzioni, tant’è che negli anni per le assunzioni dei dipendenti il Comune spesso ha utilizzato graduatorie di altri enti. Questo ha comportato che il personale assunto, poco dopo, fosse chiamato dall’altro ente che aveva bandito il concorso”.

Tra le criticità irrisolte i sindacati sottolineano anche “il costante mancato rispetto del contratto decentrato integrativo da parte della dirigenza e il mancato rispetto delle tempistiche d’assegnazione delle progressioni economiche orizzontali e delle procedure concorsuali”. Così come “una scarsa trasparenza sulle tempistiche di pagamento di indennità di specifiche responsabilità, servizi ai privati effettuati dalla Polizia Locale” e mancati conguagli agli agenti, come quello per i servizi “disagiati”.

lavoro

C’è poi anche il sentito tema del mancato rispetto delle tempistiche del confronto sindacale relativo al regolamento del lavoro agile e da remoto, che incrocia quello del mancato riconoscimento del buono pasto per chi effettua la ripresa lavorativa al pomeriggio. Ma anche il mancato adeguamento del valore del buono pasto a 7 euro.

Infine “ci sono pochi autoveicoli rispetto alle esigenze dell’Ente e i dipendenti per motivi di servizio sono costretti ad utilizzare la propria autovettura, con un rimborso pari al costo di due biglietti dell’autobus” concludono Fp Cgil e Cisl Fp. Per raffreddare il clima domani dovrebbe esserci un incontro tra la Giunta e i lavoratori dei servizi educativi comunali.