Casa, piano straordinario da nove milioni

29 maggio 2023 | 14:49
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Casa, piano straordinario da nove milioni

Messo in campo da Acer e Comune, con sei interventi del valore di quasi 8,9 milioni, che riguardano nel complesso 95 appartamenti

REGGIO EMILIA – Da un lato aumentare la risposta all’emergenza casa, che vede oggi oltre 800 famiglie in lista d’attesa per un alloggio. Dall’altro efficientare il patrimonio Erp in città con un “salto di qualità” nelle soluzioni tecnologiche. Sono gli obiettivi del piano straordinario messo in campo da Acer e Comune di Reggio Emilia, con sei interventi del valore di quasi 8,9 milioni, che riguardano nel complesso 95 appartamenti.

Di questi quattro sono realizzati ex novo nell’ex scuola elementare della frazione di Codemondo (edificio di proprietà comunale in disuso dal 2015) e destinati all’edilizia residenziale pubblica. Altri 91, invece, saranno rimessi a norma dal punto di vista sismico e dotati di soluzioni di nuova generazione per il comfort abitativo, come di pompe di calore elettriche, impianti fotovoltaici e valvole termostatiche in grado di regolare la temperatura delle stanze in modo differenziato.

I lavori di ristrutturazione – in via Doberdò nel quartiere Ospizio, al villaggio Foscato in piazza Grossi, in via Maramotti a Gavassa e nell’edificio di proprietà di Acer in via Grassi a Masone – creeranno inoltre le condizioni per rendere nuovamente abitabili, una volta sistemati gli interni, tra i 25 e i 30 alloggi pubblici ora vuoti perché gravati da problemi strutturali. Le opere sono finanziate dal fondo complementare collegato al Pnrr e dal “superbonus 110%”, che entro fine anno scomparirà per il settore pubblico. I cantieri dei nuovi alloggi, affidati alle imprese esecutrici dovrebbero concludersi entro la fine del 2024.

Quelli per le ristrutturazioni col superbonus, gestiti invece da Iren Smart solutions, sono già iniziati e si prevede la conclusione entro il prossimo 31 dicembre. Per il sindaco Luca Vecchi i lavori annunciati stamattina in municipio testimoniano che “il tema della casa è importante e da non sottovalutare nella nostra città”, ma anche il fatto che “come amministrazione ce ne siamo sempre fatti carico”. Le “case popolari” sfitte a Reggio Emilia perché mancano le risorse per ristrutturarle (servirebbero 6 milioni) sono oggi circa 370. L’assessore con delega alla Casa Lanfranco De Franco ricorda però che “dalla Regione arriveranno 600.000 euro per recuperare gli alloggi sfitti che potrebbero metterne a posto (i calcoli precisi sono in corso, ndr) una quarantina”.

L’assessore sottolinea poi che per l’intervento di via Doberdò, su palazzine dell’anteguerra, “sarà necessario spostare temporaneamente i residenti, con cui è già iniziata un’interlocuzione”. I lavori di riqualificazione, evidenzia il presidente di Acer Marco Corradi “faranno fare in media un salto di cinque classi energetiche agli immobili, che vuol dire un consistente risparmio anche economico. Se con gli interventi tradizionali del cappotto e degli infissi si riducevano le spese dal 40 al 50%, oggi si possono tagliare anche fino all’80% con sistemi di autoproduzione e autoconsumo di energia e materiali innovativi per le coperture che sperimenteremo”.

Inoltre, conclude Corradi, “siamo attenti anche alle esigenze di sicurezza dei cittadini e installeremo, come molti ci chiedono, dei cancelli e delle porte di ingresso più robuste del normale”.