Caro affitti, studenti Unimore: 400 euro per un posto letto

19 maggio 2023 | 16:00
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Caro affitti, studenti Unimore: 400 euro per un posto letto

Secondo una ricerca dell’Udu e del Sunia più della metà degli studenti si è imbattuto in truffe durante la ricerca dell’alloggio

REGGIO EMILIA – A Modena e Reggio Emilia la condizione degli studenti fuorisede è meno critica rispetto ad altre realtà, per quel che riguarda il caro affitti, ma non del tutto esente dalle problematiche segnalate dalla recente mobilitazione nazionale dell’Unione degli Universitari. E’ il quadro che emerge da un’indagine realizzata tra il dicembre del 2022 e lo scorso marzo dall’Udu e i sindacati degli inquilini Sunia Cgil delle due province, con oggetto i frequentanti dei corsi di Unimore.

In primo luogo, la ricerca sul caro affitti evidenzia che più della metà degli studenti risiede in appartamenti condivisi: il 55,7% in stanza singola e l’8,2% in doppia. Il 93,2% degli studenti intervistati dichiara di avere un contratto interamente regolare, contro il 2,1% di contratti a nero e un 0,8% di contratti parzialmente regolari, che prevedono l’aggiunta di una quota dell’affitto a nero. C’è anche un 3,8% non sa se il proprio contratto sia regolare o no.

Per quanto riguarda i costi, il 67,5% paga un canone mensile compreso tra i 200 e i 400 euro per il solo posto letto. Le caparre richieste sono nella maggior parte dei casi una o due, ma c’è una fetta importante di studenti a cui sono state richieste tre mensilità (35%). Per trovare casa solo il 23,2% ha impiegato meno di un mese e il 36,3% ci ha messo tra uno e due mesi, ma per il 5,9% i tempi si sono allungati anche fino a 5 mesi. Inoltre più della metà degli studenti si è imbattuto in truffe durante la ricerca dell’alloggio. Infine il 18,6% dichiara di essere stato discriminato per il proprio genere maschile e il 10,6% di perché proveniente dal Sud o per le origini non italiane.

Secondo Udu e Sunia “occorre quindi una nuova politica e un progetto complessivo di diritto allo studio, all’interno del quale devono essere individuate anche forme di sostegno abitativo per gli studenti fuori sede”. Purtroppo, proseguono associazione e sindacato, “dal Governo nazionale continuano ad arrivare segnali che vanno esattamente nella direzione opposta come il totale azzeramento del Fondo affitti e del Fondo per la morosità incolpevole decise nell’ultima legge di bilancio”. Al contrario “occorre istituire fondi a favore dei Comuni per cofinanziare l’acquisto e la ristrutturazione di alloggi e la possibilità di intervenire su aree dismesse poichè è necessario mantenere alta l’offerta pubblica di alloggi per studentati”.

caro affitti

Questo anche per correggere la strada “troppo spesso intrapresa, anche utilizzando fondi del Pnrr, che conferisce importanti risorse a grandi gruppi privati per la costruzione di alloggi che di conseguenza vengono offerti a prezzi eccessivamente elevati per garantire la redditività dell’investimento”. In parallelo “va messo sul mercato, in tempi celeri e certi, tutto quel patrimonio ‘non abitato’ che oggi alberga in gran parte delle città”. Infine, dicono gli autori della ricerca, “c’è la necessità, non più rimandabile, di costruire e attuare un welfare che si misuri con il mutato assetto sia sociale che economico con i molti aspetti delle nuove povertà e disuguaglianze”.