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Rec: “Abitiamo nella foresta amazzonica e non ce ne siamo accorti”

21 aprile 2023 | 09:35
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Rec: “Abitiamo nella foresta amazzonica e non ce ne siamo accorti”

Reggio Emilia in Comune: “Per poter proclamare un successo, l’amministrazione si auto-attesta anche le quasi 64.000 piantine distribuite in città dalla Regione Emilia Romagna senza poter dimostrare l’attecchimento”

REGGIO EMILIAAbbiamo preso nota con incredulità dell’ultimo comunicato stampa uscito dalle segreterie comunali sulla Conclusione della fase invernale/primaverile del Piano di Forestazione Urbana del Comune di Reggio Emilia. Con Reggio Emilia in Comune siamo sicuramente tra i primi ad incoraggiare e plaudire a progetti e investimenti per l’incremento del verde cittadino, ma abbiamo anche l’abitudine di leggere tra le righe dei proclami e purtroppo ci dispiace constatare che spesso certi annunci, seppur positivi, vengono ormai lanciati con toni che suonano così fragorosi da diventare comprensibili solo se si allarga lo sguardo al contesto cittadino.

Il comunicato del Comune termina con l’esibizione della mirabolante cifra di 80.453 nuove alberature messe a dimora dalle ultime elezioni, una vera foresta amazzonica a portata di mano. Una battuta, forse no. Ci stiamo lentamente avvicinando alla fine del mandato dell’amministrazione Vecchi Bis con tutta la gravosità dei risultati disattesi. Tutte e tutti infatti ricordiamo come, a mandato appena iniziato, priorità assoluta venne data all’incremento dal patrimonio verde della città con l’avvio di un faraonico progetto di Forestazione Urbana che prevedeva la piantumazione di 50.000 alberi in 5 anni attraverso un’operazione di sinergia pubblico-privata.

Ebbene la famosa sinergia ha portato in 4 stagioni a poco più di 15.000 tra nuovi alberi e arbusti messi a dimora – per lo più per mano di aziende desiderose di certificare una compensazione delle proprie emissioni di CO2 con questo tipo di progetti – meno della metà dei numeri previsti. Così, per poter proclamare un successo, l’amministrazione si auto-attesta anche le quasi 64.000 piantine distribuite in città dalla Regione Emilia Romagna all’interno del progetto “Mettiamo Radici per il Futuro” scaricando sulla cittadinanza le proprie mancanze.

Questa non è serietà e nemmeno sinergia, questo è nascondere gli insuccessi dietro una distribuzione massiva di piante di cui è peraltro impossibile dimostrare l’attecchimento. Portare la distribuzione di migliaia di giovani steli da vivaio, senza considerare gli abbattimenti dal 2019 ad oggi, dalla già nota fine del Bosco di Baragalla alle meno note eradicazioni necessarie per i lavori del prolungamento della tangenziale Nord-Ovest, non è altro che è populismo green.

Quello che concretamente riteniamo manchi, nonostante la sua importanza, è un censimento del patrimonio vegetale comunale come anche il mancato aggiornamento del ‘Regolamento del verde pubblico e privato’: strumenti che, almeno in parte, avrebbero reso più difficili scempi come quelli che vediamo accadere tutt’oggi sul nostro territorio come d’altronde potrebbe fare uno strumento serio come un bilancio ambientale del Comune di Reggio Emilia, peccato che l’ultima edizione sia del 2018, un anno prima dell’amministrazione più green di sempre, e questa non è una battuta.

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