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Nuovo mercato coperto, i sindacati: “Non diventi il bazar della precarietà”

26 aprile 2023 | 14:07
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Nuovo mercato coperto, i sindacati: “Non diventi il bazar della precarietà”

I sindacati: “Vigileremo sui 100 addetti perché diventino posti fissi”. La Lega presenta un’interpellanza in consiglio comunale: “Che fine ha fatto la tipicità?”

REGGIO EMILIA – All’indomani della inaugurazione del Nuovo Mercato Coperto, che ospiterà spazi di ristorazione e convivialità, Filcams-Cgil Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil pongono alcuni interrogativi rispetto alla quantità e qualità del lavoro che Eat&Meet sarà in grado di sviluppare nei prossimi mesi.

“Apprendiamo che il nuovo mercato coperto Eat&Meet darebbe lavoro a 100 persone. Sarebbe opportuno conoscere le tipologie di contratto che le varie imprese intendono utilizzare per evitare che questa nuova realtà si trasformi in un bazar della precarietà – dichiara Alessandro Gabbi, segretario della Filcams reggiana – purtroppo la ristorazione commerciale nel nostro Paese è attraversata da fenomeni come il lavoro nero, grigio, i contratti a chiamata, e a questo si aggiunge le deregulation in atto negli appalti che ci preoccupa”.

Quella che è partita è “un’operazione di rilancio interessante di uno spazio chiuso da tempo che però necessita di monitoraggio soprattutto sul piano occupazionale – prosegue Alessandro Martignetti della Fisascat – è necessario che l’amministrazione locale vigili sulla regolarità e sulla sostenibilità dei rapporti di lavoro all’interno della nuova struttura”. Il sindacato di certo starà con le antenne dritte per capire se gli attuali rapporti di lavoro, “con ogni probabilità oggi in larghissima parte a termine, potranno trasformarsi in lavoro stabile”.

Anche se in fase di avvio “è fisiologico che le imprese prendano tempo per comprendere effettivamente l’andamento del mercato, per noi lo sbocco per tutti i lavoratori deve essere il tempo indeterminato – conclude Lorenzo Tollari della Uiltuc – Siamo pronti al confronto con la proprietà e con il Comune”.

Anche la Lega ha dei dubbi da chiarire sul mercato coperto. “Grande era l’attesa dei reggiani per il nuovo mercato coperto e le aspettative di vedere un luogo delle eccellenze locali erano alte. Questo alla luce delle parole che la giunta ha sempre sostenuto nelle scorse settimane, tante realtà locali hanno mostrato interesse per questo nuovo luogo. Una volta entrati, però, i cittadini reggiani hanno potuto vedere di tutto tranne che le eccellenze locali”, contesta per il Carroccio, Matteo Melato.

“A parte pochissimi spazi dedicati alla tradizione culinaria locale, il resto degli spazi sono occupati da logiche commerciali figlie della globalizzazione enogastronomica. Uno spazio che ricorda molto i ‘Petali’ di Reggio Emilia o, come hanno scritto diversi reggiani sui social, ‘un aeroporto'”, evidenzia Melato. Che, dunque, con una interpellanza cerca di capire “che fine hanno fatto le promesse della Giunta di creare un luogo di rappresentanza della filiera enogastronomica locale. Le tante realtà interessate territoriali che fine hanno fatto? A queste qualcuno ha detto no o si sono ritirate di loro spontanea volontà? Qualcuno ha preferito il Kebab al nostro erbazzone per esempio?”.

E intanto, conclude Melato, “molti parlano già di occasione sprecata e il mio parere è che i reggiani hanno ragione a rimanere delusi dal nuovo Mercato coperto.