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Crisi di impresa: facciamo il punto sul nuovo codice

28 aprile 2023 | 08:52
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Crisi di impresa: facciamo il punto sul nuovo codice

REGGIO EMILIA – Il 15 luglio 2022 è entrato in vigore il nuovo Codice della Crisi d’Impresa, emanato il 12 gennaio 2019 attraverso il D.Lgs. 14/2019 e sottoposto a modifiche dal D.Lgs. 83/2022, con il recepimento della Direttiva Insolvency (direttiva 2019/1023).

In questo modo è diventato operativo il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, una normativa che contiene una serie di misure in materia di crisi d’impresa e di risanamento aziendale e giustizia.

La principale novità riguarda la modifica delle norme della Legge Fallimentare del 1942, già riformata nel 2005 ma che presentava la necessità di un ulteriore adeguamento al nuovo contesto socioeconomico. Questa nuova normativa ha introdotto in particolare un cambiamento culturale nei confronti del fallimento delle imprese, una condizione che fa parte del rischio d’impresa e non deve essere punita né gestita dallo Stato.

Il nuovo impianto normativo ha spostato la gestione del fallimento aziendale tra il debitore e i creditori, con la possibilità di amministrare in modo più agevole queste situazioni.

Sono stati anche introdotti nuovi strumenti per evitare i fallimenti delle imprese, valorizzando il risanamento aziendale e l’adozione da parte delle imprese di soluzioni efficaci per monitorare e prevenire le crisi aziendali.

Naturalmente, per capire ancora meglio cos’è il nuovo codice della crisi di Impresa è possibile rivolgersi a realtà specializzate come Lex e Business Advisory, società di consulenza che aiuta gli imprenditori a dotarsi di strumenti efficaci per governare in modo consapevole la propria azienda.

L’approccio preventivo del nuovo Codice della Crisi d’Impresa

La nuova normativa chiede alle imprese di adottare un approccio preventivo alle crisi d’impresa.

Nel dettaglio, è possibile rintracciare una serie di nuovi principi apportati dalla riforma. Il primo è quello di una governance aziendale adeguata alle dimensioni dell’impresa, affinché sia in grado di esercitare in modo ottimale il controllo interno indispensabile per la prevenzione dei rischi e la conservazione della continuità aziendale. Il secondo è l’introduzione di un sistema di allerta, ossia, una serie di procedure finalizzate a misurare il rischio economico e finanziario d’impresa.

Un altro principio è legato alla pianificazione e risanamento dell’impresa in crisi, con la priorità indicata dalla nuova normativa alle trattative che offrono maggiori possibilità di superare la crisi aziendale e assicurare la continuità dell’attività. Infine, quando tutti gli strumenti di prevenzione e gestione delle crisi d’impresa non hanno funzionato, si applicano le procedure di legge per la tutela degli interessi dei debitori, lasciando come ultima istanza la liquidazione dell’impresa e favorendo il ricorso a soluzioni come gli accordi e i concordati.

Le aziende, quindi, sono invitate a dotarsi di strumenti in grado di prevenire le crisi d’impresa e individuare eventuali segnali di allarme, affinché possano intervenire tempestivamente riducendo il rischio di liquidazioni giudiziali che non sono nell’interesse di nessuna parte.

Come prevenire le crisi d’impresa e d’insolvenza

La prevenzione dell’insolvenza e delle crisi d’impresa è da realizzare attraverso una serie di strumenti di allerta interni ed esterni.

Tra i primi è possibile annoverare, per esempio, gli indicatori della crisi, ovvero indici che consentono di identificare dei problemi di carattere patrimoniale, reddituale o finanziario. L’obiettivo è portare le aziende a perseguire un risultato di equilibrio, per evitare situazioni di squilibrio che possono destabilizzare l’impresa agendo in modo tempestivo.

Tra gli strumenti di allerta esterni, invece, ci sono le comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate, dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione nei confronti del debitore, affinché possa essere avvertito quando l’esposizione debitoria supera una soglia considerata rischiosa per la continuità aziendale. Ciò consente alle aziende di adoperarsi per ridurre i debiti e migliorare la propria situazione economico-finanziaria, prima che vengano attivate una serie di procedure per il recupero degli importi dovuti.

Tra le soluzioni di prevenzione delle crisi d’impresa e dell’insolvenza ci sono gli strumenti proposti da Lex e Business Advisory, come quelli che permettono di rendere più efficiente la gestione e programmazione aziendale. Si tratta di assetti che consentono agli imprenditori di usufruire di strumenti innovativi, come per esempio il nuovo istituto della composizione negoziata qualora si individui uno stato di crisi.