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Così le mense diffuse della Caritas offrono cibo e creano legami

5 aprile 2023 | 17:39
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Così le mense diffuse della Caritas offrono cibo e creano legami
Così le mense diffuse della Caritas offrono cibo e creano legami
Così le mense diffuse della Caritas offrono cibo e creano legami

La nuova puntata della serie “Firmato da te”, in onda su Tv2000F, racconta il progetto delle mense diffuse della diocesi che fa incontrare la comunità e le persone in cerca d’aiuto

REGGIO EMILIA – Una necessità nata nell’emergenza sanitaria e proseguita ancora oggi per raggiungere persone in difficoltà e andare oltre il semplice pasto: il sistema delle “mense diffuse” realizzato dalla diocesi di Reggio Emilia-Guastalla è un ponte per costruire un percorso di accompagnamento che costruisce legami a partire dai momenti di convivialità e di ascolto. Il progetto, attivato grazie anche al contributo dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica, è un segno tangibile di una solidarietà creativa espressa nella Preghiera Comune per la Terra e l’Umanità in occasione del quinto anniversario della “Laudato Sì”, l’enciclica di Papa Francesco.

“Tutto è nato con il primo lockdown quando abbiamo dovuto interrompere il servizio della mensa per esigenze organizzative – spiega Marco Colombo, responsabile dell’area aiuto alimentare della Caritas reggiana, a Gianni Vukaj nella nuova puntata della serie Firmato da te in onda su Tv2000 – e poi abbiamo deciso di reinventarlo per adeguarci a quelli che erano i vincoli normativi del periodo, attuando un grande lavoro organizzativo e formativo dei volontari e di accompagnamento delle persone nelle mense”.

La singola mensa si è così estesa su sei diverse postazioni per evitare gli assembramenti e far crescere, allo stesso tempo, l’attenzione e la cura verso ogni singolo beneficiario del servizio. “Alla mensa ho tanti amici – racconta uno degli ospiti – e i volontari qui fanno una grande cosa, hanno aperto il loro cuore e le loro braccia”. Un processo esteso e condiviso di una comunità che ha sopperito alle criticità emerse nel corso dell’emergenza sanitaria – nel 2020, primo anno della pandemia, il numero di poveri assoluti in Italia aveva raggiunto la cifra record di 5,6 milioni di persone – e che ha saputo trovare delle soluzioni per non lasciare indietro nessuno, dal momento che le mense soddisfanno soprattutto le persone senza dimora.

“Grazie ai fondi dell’8xmille è stato possibile investire – aggiunge Marco Colombo – sull’idea delle mense diffuse con un grosso lavoro formativo di accompagnamento dei volontari”. Un sistema complesso per rispondere alla domanda di un bene primario come il cibo si struttura secondo un’organizzazione inappuntabile. “La mia giornata inizia alle otto del mattino – sottolinea Paola Oleari, responsabile cucina – quando prepariamo le pietanze per tutte le mense presenti sul territorio. Le cibarie si collocano in appositi contenitori per mantenerle al caldo e poi vengono consegnate agli autisti e quindi distribuite a tutte le mense”.

L’impegno tuttavia è molto più articolato, perché, finita la consegna del giorno, già è tempo di pensare al pranzo del successivo. “Dalle 10 alle 14 prepariamo il menu del giorno dopo – aggiunge la cuoca -, così, quando alle 8 dell’indomani ci presentiamo in cucina, possiamo rispettare i tempi di consegna, visto che circa l’80% del lavoro è stato già fatto”.

Dal cibo all’ascolto si sviluppa un cammino che abbatte le barriere tra chi serve e chi è servito. “Di questa esperienza – prosegue Paola Oleari – mi resta impressa una frase detta da mio marito: ‘Non ti ho mai visto con uno sguardo così felice’. Ed è perché sono soddisfatta di coltivare una mia passione per persone che ne hanno bisogno: un’azione che non ha prezzo”. Una sensazione condivisa dal gruppo dei volontari che partecipano concretamente alla risposta di un bisogno particolarmente presente. “La ricchezza più rilevante è costituita dal sentirsi parte di un cambiamento importante nel coinvolgimento delle persone – conclude Marco Colombo -, un percorso che mi sento di facilitare mettendo i volontari nelle condizioni di aiutare concretamente gli ospiti che incontrano quotidianamente”.

Le testimonianze di Marco, Paola e degli ospiti sono al centro di un nuovo filmato della serie Firmato da te, che racconta, attraverso la voce dei protagonisti, cosa si fa concretamente con l’8xmille destinato alla Chiesa cattolica e segue le ricadute di un piccolo gesto nel vissuto di persone e luoghi. Un racconto in prima persona, senza filtri, con un montaggio serrato e cinematografico, che coinvolge lo spettatore nelle pieghe delle tante esperienze sostenute dalla carità cristiana.

Il programma, realizzato in collaborazione con il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, mette in luce il valore della gratuità, tocca la carne viva di ferite che spesso non si vogliono vedere, comprende gli sforzi di una Chiesa in uscita, che si prende cura dei più deboli. I video della serie tv mettono in luce i mille intrecci che la Chiesa cattolica è in grado di creare, donando possibilità e speranza, intervenendo con discrezione e rispetto, operando con creatività e positività nel presente dell’Italia che arranca.

Ogni anno, grazie alle firme dei contribuenti, si realizzano, in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, migliaia di progetti che vedono impegnati sacerdoti, suore e i tantissimi operatori e volontari che quotidianamente rendono migliore un Paese reale, fatto di belle azioni, di belle notizie.

Destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica equivale, quindi, ad assicurare conforto, assistenza e carità grazie ad una firma che si traduce in servizio al prossimo. La Chiesa cattolica si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei fedeli e dei contribuenti italiani per rinnovarla, a sostegno della sua missione.

Sono tanti i progetti documentati nella serie in onda su Tv2000 e disponibili online sul canale YouTube 8xmille. Il video può essere condiviso al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=dl2KB9Am6WU&list=PLbKvmeFusi0Qu9yPs21f1B2jchRezP6yf