Saman, gli avvocati del padre: “Vuole assistere a processo italiano”

REGGIO EMILIA – “Non c’è intento di Shabbar Abbas di svicolare dal processo e non corrisponde a verità che abbia detto di non voler partecipare in videoconferenza”. A dirlo é Simone Servillo, difensore italiano del padre di Saman, imputato a Reggio Emilia con la moglie (latitante) e altri tre parenti per il delitto d’onore della figlia. Nell’udienza di stamattina nel Tribunale reggiano Servillo ha fatto riferimento ad una mail ricevuta ieri da Akhtar Mahmood, avvocato di Shabbar in Pakistan, contenente un resoconto dell’udienza svolta ieri a Islamabad.

Come riferito nella comunicazione di Mahmood illustrata da Servillo, “ieri Shabbar avrebbe voluto prestare il consenso alla videoconferenza, ma disgraziatamente non c’era nessuno a rappresentare l’autorità italiana”. Del resto, conclude Servillo, “Shabbar non ha notizie effettive su questo processo, io ho faticato molto a fargli capire le implicazioni da quando, finalmente, sono riuscito ad avere in contatto con lui per interposta persona dell’avvocato Mahmood”. Intanto nel procedimento separato che riguarda il padre di Saman, non è stata ammessa come parte civile l’associazione Penelope.