Saman, finalmente si è svolta l’udienza per estradare il padre

REGGIO EMILIA – Da un lato ha “spinto” affinché il giudice decidesse in giornata sulla richiesta di rilascio su cauzione presentata per il suo assistito. Dall’altro ha sollevato cavilli tecnici sulla regolarità degli atti inviati dall’Italia per l’estradizione, ad esempio eccependone la mancanza di alcuni in orginale. Con queste posizioni, espresse dal suo avvocato difensore, si è finalmente svolta in Pakistan l’udienza più volte rinviata per l’estradizione di Shabbar Abbas, padre di Saman, imputato in Italia per l’omicidio della figlia in concorso con altri quattro familiari.

In aula a Islamabad si sono presentati anche un funzionario del ministero dell’Interno pachistano che ha curato il fascicolo estradizionale e due funzionari del ministero degli Esteri che hanno tenuto le comunicazioni formali con le autorità italiane. Insistendo sulla necessità di rilasciare Shabbar, il suo legale avrebbe parlato di infondatezza degli elementi addotti a carico del 46enne e di “falsità” della versione fornita dalle autorità italiane, oltre che di assenza di esigenze cautelari. Infine si sarebbe scagliato contro la pressione dell’opinione pubblica e dei media italiani sulle autorità pakistane.

L’avvocato ha poi chiesto un ulteriore termine per esaminare la documentazione sull’estradizione, a cui gli stessi funzionari ministeriali si sono opposti. Il giudice ha infine fissato una udienza straordinaria nel pomeriggio di domani per procedere all’esame in contraddittorio dei funzionari, riservandosi di decidere sulla cauzione solo dopo la conclusione dell’esame della documentazione agli atti.