Donazioni a Medici Senza Frontiere: i benefici fiscali

23 marzo 2023 | 10:24
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Donazioni a Medici Senza Frontiere: i benefici fiscali

REGGIO EMILIA – Qualunque tipo di erogazione liberale che venga effettuata a beneficio di Medici Senza Frontiere può usufruire di agevolazioni fiscali: si tratta solo di decidere se l’importo che viene donato deve essere detratto o dedotto. Vediamo, allora, tutte le informazioni utili da conoscere a questo scopo: se vuoi saperne di più, scopri come donare seguendo questo link.

Medici Senza Frontiere: che cos’è e come è disciplinata

Medici Senza Frontiere è una organizzazione non governativa – cioè una ONG – riconosciuta idonea in base alla legge n. 49 del 26 febbraio del 1987 e alla seguente legge n. 125 dell’11 agosto del 2014. Si tratta inoltre di una organizzazione non lucrativa di utilità sociale, cioè una ONLUS, secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 460 del 1997. Nel caso in cui si scelga di effettuare una donazione, sia in qualità di impresa che in qualità di privato, ha la possibilità di definire il trattamento fiscale di cui usufruire. Le agevolazioni che si applicano, in effetti, sono diverse in base alla norma che si applica alla donazione. Come si è accennato, si può decidere se detrarre o se dedurre la somma relativa alla donazione che è stata effettuata a favore di Medici Senza Frontiere.

Le opzioni a disposizione delle imprese

Entriamo nei dettagli per scoprire come procedere. Le imprese hanno la facoltà di dedurre, vale a dire sottrarre dal reddito sul quale in seguito le imposte verranno calcolate, le erogazioni liberali in denaro fino a un massimo di 30mila euro o per un importo che non superi il 2% del reddito di impresa annuo che viene dichiarato, in base a quanto indicato dal DPR n. 917 del 1986 al comma 2 lettera h dell’articolo 100. Una soluzione alternativa è quella che prevede di dedurre dal reddito netto complessivo le liberalità, siano esse in natura o in denaro, per una somma massima corrispondente al 10% del reddito dichiarato totale, come indicato dal decreto legislativo n. 117 del 2017 al comma 2 dell’articolo 83.

Detrarre o dedurre: le possibilità per le persone fisiche

Anche le persone fisiche hanno l’opportunità di seguire la strada della deduzione, secondo due alternative. La prima è quella che prevede di sottrarre dal reddito sul quale andranno calcolate le imposte le liberalità in natura o in denaro per una somma massima corrispondente al 10% del reddito totale dichiarato; la seconda consiste, invece, nel dedurre le oblazioni, le donazioni e i contributi per una somma massima corrispondente al 2% del reddito totale dichiarato. Nel caso in cui invece si voglia optare per la detrazione, dall’imposta lorda che si sarebbe tenuti a pagare si andrà a sottrarre il 30% delle erogazioni liberali, in natura o in denaro, fino a una cifra massima di 30mila euro in riferimento a ogni periodo di imposta.

Come trovare la soluzione più conveniente

È evidente che, per una persona che non ha molta esperienza o competenza in materia fiscale, può non essere facile capire quale sia la strada più vantaggiosa da percorrere. Proprio per questo motivo, il consiglio è di contattare un CAF o di rivolgersi direttamente al proprio consulente fiscale per sapere come procedere. Attenzione, però, perché sia il commercialista che il CAF potrebbero domandare una certificazione attraverso la quale venga attestata la natura ufficiale di queste donazioni: in pratica una copia degli estratti conto della carta di credito o della banca, oppure le matrici dei bollettini postali. Un altro aspetto di cui è bene tenere conto riguarda il fatto che le agevolazioni fiscali non possono essere cumulate le une con le altre. Inoltre, non è prevista alcuna agevolazione fiscale per le donazioni in contanti.