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Terremoto, l’appello del deputato turco: “Ci sono solo 24 ore per salvare vite”

6 febbraio 2023 | 17:48
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Terremoto, l’appello del deputato turco: “Ci sono solo 24 ore per salvare vite”

Intervista a Garo Paylan, deputato che rappresenta la città di Diyarbakir, a meno di 200 km dall’epicentro della scossa di magnitudo 7,9 che ha devastato Turchia e Siria

ROMA – “Il nostro nemico più grande in questo momento è il freddo: abbiamo 24 ore per provare a salvare il maggior numero di persone possibili. Ci servono aiuti, ma devono arrivare oggi“. Garo Paylan è un deputato che rappresenta la città di Diyarbakir all’Assemblea nazionale e affida il suo appello telefonicamente all’agenzia Dire mentre tenta di raggiungere la città della Turchia orientale che conta 600mila abitanti. Tale località è infatti tra le più colpite dal sisma di magnitudo 7.9 della scala Richter che si è abbattuto oggi sul Paese e sulla Siria settentrionale.

Stando a cifre ufficiali, il terremoto ha provocato la morte di migliaia di persone in Turchia e in Siria. Diyarbakir, capoluogo dell’omonima provincia e città più importante della regione del Kurdistan turco, di cui è ritenuta il capoluogo de facto da attivisti a analisti concordanti, si trova a meno di 200 chilometri dalla provincia di Malatya, a 240 dalla quella di Kahramanmaras e a meno di 200 da quella di Gaziantep, epicentri delle numerose scosse che si sono succedute da stamani.

Il parlamentare, esponente del Partito democratico dei popoli (Hdp), formazione delle opposizioni che rappresenta diverse minoranze e che è ritenuta una fra le più ferme nel contrasto al presidente Recep Tayyip Erdogan, si trova ora a Istanbul ma come riferisce all’agenzia Dire, sta “cercando di raggiungere Diyarbakir”, chiarendo che è fra “i coordinatori del tavolo per le ricerche e le operazioni di salvataggio”.

Paylan, uno dei primi deputati di origine armena a sedere nel Parlamento di Ankara dopo decenni, riferisce di “circa 50 edifici distrutti e di centinaia danneggiati in modo severo“. A rendere tutto più complesso “è la neve e il freddo che colpiscono Diyarbakir in queste ore“, dove la temperatura di massima non tocca i dieci gradi e dove la minima si aggira attorno allo zero, “oltre che lo shock psicologico che impedisce alla stragrande maggioranza delle persone di rientrare nelle proprie case”.

Il deputato prova a fare una stima dei danni e delle vittime: “Per adesso le autorità hanno verificato circa 2.000 edifici distrutti: se facciamo un calcolo rapido le vittime purtroppo potrebbero superare quota 10mila“. Uno scenario dalla complessità straordinaria, che richiede “un sostegno internazionale immediato”, scandisce Paylan: “Migliaia e migliaia di persone si trovano sotto le macerie, con queste temperature possiamo permetterci 24 ore, non di più, per provare a salvarle” (Fonte Dire).