Saman, il fidanzato si costituirà parte civile

7 febbraio 2023 | 12:52
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Saman, il fidanzato si costituirà parte civile

Saqib Ayub: “Con i soldi voglio costituire una fondazione in suo nome”

REGGIO EMILIA – Saqib Ayub, il fidanzato di Saman, si costituirà parte civile nel processo per l’omicidio della 18enne pakistana uccisa a Novellara tra aprile e maggio  2021, che inizierà venerdì in tribunale a Reggio Emilia. Ad annunciarlo è il legale del ragazzo, Claudio Falleti. “Se mai otterremo dei soldi, li utilizzeremo per aprire una ‘Fondazione Saman’ che possa tutelare le vittime dei matrimoni forzati”, racconta l’avvocato oggi a ‘Qn-il Resto del Carlino’.
Il giovane non sarà però presente in udienza. “Andrò solo io – spiega il legale – Lui non vuole trovarsi davanti quei  mostri”, riferendosi ai tre dei cinque imputati che saranno in aula ovvero Danish Hasnain, lo zio di Saman e i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Alla sbarra mancheranno la madre Nazia Shaheen, tuttora latitante, e il padre Shabbar Abbas, in carcere in Pakistan dove non è stata per ora ancora concessa  l’estradizione all’Italia.
“I dieci rinvii d’udienza per la decisione sull’estradizione sono scandalosi – dice l’avvocato Falleti – Ho letto parole inaccettabili da parte della difesa di Shabbar che mette in discussione la nostra magistratura”. Poi lancia un appello al Ministro degli Esteri, Antonio Tajani: “Nel giugno 2021 disse che la vicenda Saman non può lasciare
indifferenti. Ora che è al Governo, agisca e convochi l’ambasciatore pachistano”.
Falleti ha ‘adottato’ Saqib. Il giovane che prima abitava in provincia di Frosinone, ora vive in Piemonte, ospitato dal suo stesso avvocato. “Non l’ho mai considerato un mio cliente, ma come un secondo figlio – racconta il legale – La sua storia mi ha colpito e mi sono subito offerto di aiutarlo, sia dal punto di vista legale sia nella vita. Così io, la mia compagna lo abbiamo preso sotto la nostra ala protettiva e l’abbiamo tenuto a casa con noi per un periodo. Da qualche mese ha ottenuto il permesso di soggiorno e ha trovato lavoro come chef in un ristorante. Vive in un appartamento in Piemonte, ma viene spesso a trovarci. Ha passato anche il Natale da noi”.
Saqib era inviso alla famiglia Abbas che aveva promesso in sposa la figlia Saman ad un cugino in patria. Nozze combinate alle quali lei si era opposto, denunciando tutto ai servizi sociali che l’avevano collocata in una struttura protetta nel 2020. In questo periodo aveva conosciuto Saqib, fidanzandosi. Nonostante la famiglia avesse minacciato più volte il ragazzo e i suoi genitori in Pakistan, Saman voleva sposarlo e, nella primavera del 2021, tornò a casa proprio per prendere i documenti custoditi ancora a casa a Novellara dal padre e scappare con Saqib. Ma, complice anche la foto di un bacio fra i due nelle vie di Bologna, pubblicato su TikTok, il padre – secondo l’accusa – avrebbe deciso di uccidere la figlia perché aveva disonorato la famiglia.