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Ottomila euro per viaggiare sul barcone naufragato a Crotone. Piantedosi: “Serve un’azione decisa dell’Ue”

28 febbraio 2023 | 19:57
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Ottomila euro per viaggiare sul barcone naufragato a Crotone. Piantedosi: “Serve un’azione decisa dell’Ue”

Il bilancio temporaneo della tragedia è di 64 persone, 14 delle quali minori. Le forze dell’ordine hanno individuato tre presunti scafisti, uno è stato fermato

ROMA – “Gli ultimi aggiornamenti della prefettura di Crotone confermano la morte di 64 persone, 14 delle quali minori, i superstiti sono 80“. È questo il bilancio del tragico naufragio di domenica nelle acque antistanti Steccato di Cutro (Crotone), che Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, rende noto nel corso della sua audizione in Senato alla commissione Affari costituzionali.

SALGONO A 64 LE VITTIME DEL NAUFRAGIO
L’ultima salma è stata recuperata questa mattina. Si tratta di un uomo, il cui corpo è stato avvistato dalla Guardia costiera e recuperato dalle squadre dei Vigili del fuoco. Salgono così a 64 i morti. E, mentre proseguono le ricerche dei dispersi, le forze dell’ordine hanno individuato tre presunti scafisti del barcone. L’attività è stata coordinata dalla procura della Repubblica di Crotone ed eseguita dai carabinieri, finanzieri e polizia.

UN VIAGGIO DA 8MILA EURO
Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, i migranti avrebbero pagato 8mila euro ciascuno per il viaggio. Nel frattempo a Crotone è arrivata anche una squadra di vigili del fuoco sommozzatori, proveniente da Taranto, che si aggiungerà alle squadre marine e di terra che stanno operando nel tratto di costa da Botricello a Le Castella.
“Secondo quanto riferito dai sopravvissuti, l’imbarcazione era presumibilmente condotta da tre scafisti, di cui uno sottoposto a fermo“, spiega il ministro dell’Interno. Quella avvenuta nelle acque antistanti Steccato di Cutro (Crotone), prosegue Piantedosi, è “una tragedia che ci addolora profondamente e interroga le nostre coscienze spingendoci ad agire perché tragedie come questa non si verifichino più“. Ciò però sarà possibile “solo attraverso un’azione decisa dell’Unione europea e in sinergia con i paesi di origine e transito”, spiega.

PIANTEDOSI: UMANITÀ NON SI FERMI A BANCHINA SBARCO, CI SONO LIMITI
Per i flussi migratori “il limite oggettivo è dato dalla capacità di accoglienza” perché “umanità e solidarietà non possono fermarsi alla banchina di sbarco ma devono tradursi in prospettive di vita”, prosegue il ministro dell’Interno.

PIANTEDOSI: SUI MANCATI SOCCORSI C’È UN’INDAGINE
Sul tragico naufragio a Crotone, e su eventuali lacune nei soccorsi, “c’è un’indagine in corso, nella quale bisogna avere fiducia e alla quale nessuno si sottrae: tutto è agli atti dell’autorità giudiziaria e io riferirò tutto quello che sarà possibile e mi impegno sin da adesso a darvi aggiornamenti anche periodici”, spiega Piantedosi in commissione Affari Costituzionali. “Ho una grande considerazione del lavoro che fanno i nostri soccorritori e non ho motivo per ritenere che ci possano essere stati degli errori o delle omissioni“, aggiunge il titolare del Viminale.

PIANTEDOSI: COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PER FERMARE FLUSSI
“A livello di Unione europea esiste una sempre più chiara consapevolezza che la cooperazione internazionale deve essere un patrimonio comune di tutti gli stati membri, non solo quelli di primo ingresso”, nell’ottica di creare nei paesi di origine dei flussi migratori condizioni perché questi si arrestino. E “anche grazie alla pressione che stiamo facendo questo approccio finalmente si sta affermando nelle decisioni delle istituzioni europee con i primi cambiamenti di prospettiva”, prosegue Piantedosi nel corso della sua audizione in Senato.

“La questione migratoria è una sfida europea che richiede una risposta europea”, spiega il ministro citando le conclusioni del Consiglio Ue, e “siamo di fronte a una radicale mutamento di paradigma del principale organismo decisionale” che “va nel senso sostenuto dall’Italia”.

NAUFRAGIO CROTONE, PIANTEDOSI: DA FRANCIA FORTE VOLONTA’ COOPERAZIONE
Di ritorno dalla missione in Francia, stamattina, “dal mio omologo francese ho registrato una volontà forte di collaborazione con l’Italia per missioni congiunte nei paesi di origine” dei flussi migratori, come la Tunisia, conclude (fonte Dire).