Nizzoli, quando la maialata diventa solidale

18 febbraio 2023 | 19:33
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Nizzoli, quando la maialata diventa solidale
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Nizzoli, quando la maialata diventa solidale
Nizzoli, quando la maialata diventa solidale
Nizzoli, quando la maialata diventa solidale

Miss, pizza e sua maestà il suino scendono in campo per aiutare le vittime del terremoto in Turchia: raccolti 500 euro. In videocollegamento da Adana c’era Vincenzo Montella

DOSOLO (Mantova) – Di maialate gastronomiche se ne fanno a centinaia a Reggio Emilia e in Val Padana, ma la più celebre é senza dubbio quella che da una sessantina di anni si tiene a Villastrada, dadlá dal Po, a un tiro di schioppo da Guastalla. Da sempre la pantagruelica mangiata del Ristorante Nizzoli unisce sacro e profano: la rievocazione contadina dell’uccisione del maiale, una visione quasi religiosa del suino venerato come dispensatore di benessere e serenità, legami ancestrali con la terra e il mondo animale mescolati al piacere di stare in compagnia davanti alle prelibatezze della cucina e a un bel po’ di bottiglie di vino…

Ieri sera alla maialata di Arneo, Dario e Massimo Nizzoli il rito si è ripetuto, ma è anche accaduto un evento a suo modo rivoluzionario: nel tempio dei cibi della tradizione della Bassa ha fatto il suo ingresso, per la prima volta in 60 anni di gloriosa storia del ristorante, Sua Maestà la pizza. L’onore non poteva non toccare a Giovanni Mandara, il pizzaioulo on the road nato a Tramonti in Costiera Amalfitana ma reggianissimo di adozione, visto che la sua Piccola Piedigrotta, nella piazzetta incuneata tra il Teatro Ariosto e lo Spazio Gerra, da 34 anni accoglie buongustai e gourmand da tutta Italia. Per l’occasione Mandara ha preparato una pizza al ragú napoletano che é stata proposta assieme a polenta e crauti, dopo la classica entreé nizzoliana a base di ciccioli e gras pistà.

Poi è stato un trionfo di risotti alla salamella, rigorosamente serviti sulle assi, fegato alla veneziana, cotiche con fagioli, ossa, piedini, costine e puntine con la mostarda. Tutte le frattaglie del maiale, insomma, che, secondo la tradizione dell’uccisione del suino, residuano dopo la preparazione di salami, prosciutti, cotechini e insaccati. La serata è stata allietata dalla presenza di quattro splendide giovani modelle del concorso “La fotomodella italiana”, Valentina Petrea, Federica Grimaldi, Giulia Baialuna ed Emma Baialuna, che, per la delizia degli occhi dei presenti, hanno sfilato tra i tavoli in eleganti abiti da sera e succinti bikini e capi di biancheria intima.

Le abbondanti libagioni di lambrusco, servito nelle classiche botticelle di legno e bevuto in scodelle di ceramica, hanno innalzato ulteriormente il già elevato entusiasmo dei commensali. Tra una portata e l’altra, le canzoni pop e folk di Alessandro & Michelle, padre e figlia da Torre Annunziata e Cremona, hanno accompagnato gli ospiti con cover di Vasco Rossi, Nomadi, Pino Daniele e altri. L’apice della goliardia è stato il funerale del maiale, con la testa del divin porcello portata tra i tavoli su un vassoio di argento, l’orchestrina che suonava “é morto un bischero, tapìm/tapùm”, e uno stuolo di salmodianti travestiti da improbabili vescovi, suore e sacerdoti a seguire il bizzarro feretro.

Molti i reggiani presenti, insieme a nomi importanti dell’enogastromia emiliana come Mattia Serventi, maître della celebre “Trattoria ai Due Platani” di Parma, e il noto distributore di vini Luca Cammellini. Grande, anzi grandissimo finale con gli ospiti tutti in piedi con i calici di nocino alzati in aria e la mano sul cuore a cantare in coro a squarciagola il “Libiamo” di Verdi e l’Inno di Mameli. Una serata di festa e spensieratezza, insomma, dove però non è mancato un momento serissimo di raccoglimento per le vittime del tragico terremoto che ha colpito la Turchia.

Il ristorante infatti, grazie ai buoni uffici del reggiano Marco Vignali, amico personale dell’ex centravanti della Nazionale di calcio, si è videocollegato in diretta con Vincenzo Montella, attualmente allenatore in Turchia, che ha descritto le conseguenze del devastante sisma e illustrato le attività di assistenza che sta compiendo con la sua onlus “Vincenzo Montella Emergency”. La serata ha perciò permesso di raccogliere 500 euro che sono stati subito inviati in Turchia, un piccolo contributo che vuole essere anche un ideale messaggio di amicizia e solidarietà per due popoli, quello turco e quello siriano, ora molto sofferenti. Chi desidera partecipare alla raccolta fondi può farlo inviando una donazione a “Vincenzo Montella Emergency Ente del Terzo Settore, iban IT50D0103003221000001540703, bic PASCITM1R21, filiale 8621 Roma AG.21, via della Seta 19, Roma”.

(S.C.)