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Mafie, il Tar blinda i protocolli legalità nel settore edile

9 febbraio 2023 | 17:03
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Mafie, il Tar blinda i protocolli legalità nel settore edile

Respinta l’istanza cautelare presentata dall’ex assessore di Casina Tommaso Manfreda. Vecchi: “Tempi maturi per estenderli anche a commercio e trasporti”

REGGIO EMILIA – Il Tar di Parma ha respinto ieri l’istanza cautelare presentata dall’ex assessore di Casina Tommaso Manfreda, la cui azienda edile è stata esclusa dalla White List dalla Prefettura e che si è dimesso in seguito alle polemiche. L’imprenditore aveva chiesto di annullare (sospendendone l’efficacia) non solo il provvedimento emanato a novembre del 2022 dal Prefetto Iolanda Rolli, ma anche il protocollo antimafia per il settore dell’edilizia sottoscritto da tutti i Comuni reggiani nel 2016, in seguito alla maxi inchiesta “Aemilia” contro la ‘ndrangheta.

I giudici, per entrambe le richieste, hanno espresso “l’insussistenza dei presupposti per l’accoglimento”. Per il sindaco di Reggio Luca Vecchi si tratta di “un’ottima notizia che riconferma la bontà del protocollo”. Oggi “chi vuole costruire, ristrutturare, manutenere un immobile o cedere un titolo edilizio nella Provincia di Reggio Emilia accetta, in sede di richiesta del titolo autorizzativo, di essere sottoposto a controlli antimafia senza che questo ritardi il rilascio dei titoli edilizi”, spiega il sindaco.

Ricordando che nel 2022 sono state sottoposti a richiesta di informativa antimafia 705 interventi sul territorio. Nel Comune di Reggio Emilia le pratiche controllate sono invece state quasi 300. “Senza i protocolli in vigore, applicando la normativa nazionale, ne avremmo verificate meno di un terzo”, sottolinea Vecchi.

Che sulle intese propone quindi di alzare ancora l’asticella: “A distanza di sei anni dalla loro prima applicazione siamo in grado di trarre un bilancio estremante positivo tale da suggerire che la sperimentazione, ormai consolidata nell’edilizia, ha tutte le caratteristiche per poter essere estesa ad altri settori quali, ad esempio, i trasporti e il commercio”, dice il primo cittadino.

Infatti “il numero crescente di interdittive antimafia conferma sia l’importanza dei protocolli sia, soprattutto, la diffusa presenza, nel territorio, del permanere di situazioni di illegalità. Se neghiamo questa consapevolezza facciamo un primo passo verso la vittoria della mafia”, conclude il sindaco.