Aumentano stipendi di colf e badanti, famiglie in difficoltà

REGGIO EMILIA – Dal 1° gennaio 2023, per effetto di quanto previsto dal contratto nazionale del lavoro domestico, i salari di colf e assistenti famigliari sono stati adeguati all’80% dell’inflazione, provocando un aggravio sui bilanci di famiglie e anziani in una fase di forte pressione su salari e pensioni determinata  anche dalla parziale perequazione delle pensioni (che comunque ha fatto registrare un incremento medio del 7% a partire da gennaio 2023) e dal caro energia.

Sottolineano Cgil e Spi provinciali: “Il lavoro di cura domiciliare e privato e’ ormai da decenni chiamato a supplire al progressivo arretramento del welfare pubblico. Lo Stato è assente e continua ad esserlo anche in questa fase storica dove il lavoro di cura risente del contesto di crisi attuale. È necessario sostenere le famiglie, datori di lavoro sui generis, attraverso interventi quali la piena totale deducibilità dei contributi in sede di dichiarazione dei redditi e forme di sostegno economico congrue da prevedere all’interno dei finanziamenti a carico del fondo della non autosufficienza”.

Il rischio è spingere il lavoro domestico verso l’irregolarità con ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro di queste lavoratrici e lavoratori e del servizio di tutela e cura che quotidianamente  viene garantito alla parte più fragile della cittadinanza.

Conclude il sindacato: “Cgil e Spi provinciali intendono far vivere questa problematica sul piano territoriale nell’ambito dei confronti negoziali con gli Enti locali che si terranno nelle prossime settimane rivendicando un ruolo più attivo del “pubblico” su temi di vitale importanza come quelli che riguardano il “socio assistenziale””.