Scuola, la Cgil: le vertenze recupera stipendio pagano

30 gennaio 2023 | 11:18
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Scuola, la Cgil: le vertenze recupera stipendio pagano

Il segretario Carlo Piano: “Ben 27 persone hanno recuperato un totale di retribuzione di oltre 50.000 euro e una media a persona di 1.700 euro”

REGGIO EMILIA – Oltre ai ricorsi per il riallineamento di carriera (“Tutti con esito positivo e relativi a diverse decine di lavoratori”) sono ‘vincenti’ e ‘pagano’ le vertenze avviate dalla Flc-Cgil di Reggio Emilia per il riconoscimento della retribuzione professionale docenti, il compenso individuale accessorio, “componenti essenziali della retribuzione rispettivamente dei docenti e degli Ata con supplenze brevi e saltuarie”, e per il riconoscimento della carta docente.

Ad esempio, elenca la Flc facendo il bilancio delle situazioni prese in carico, le sentenze che fino ad oggi hanno conseguito esito positivo riguardano 27 persone, per un recupero totale di retribuzione di oltre 50.000 euro e una media a persona di 1700 euro. “Un riconoscimento importante a tutela del salario dei precari con supplenze temporanee, ai quali l’amministrazione statale non riconosce, illegittimamente, una parte degli emolumenti dovuti”, dice la Flc.

Per il ricorso per il riconoscimento della carta docente, invece, ad oggi si registrano oltre 200 adesioni fra lavoratrici e lavoratori che si sono affidati alla Flc. Sono “campagne importanti, che hanno già coinvolto centinaia di lavoratrici e lavoratori del settore scuola, e che sono ancora aperte a tutti coloro che intendano rivendicare la tutela dei propri diritti, conseguendo il giusto riconoscimento delle retribuzioni e degli emolumenti dovuti per legge e per contratto, anche in termini di arretrati, sino ad oggi maturati ma sempre costantemente negati” spiega Carlo Piano, segretario Flc Reggio Emilia.

La carta docente per l’aggiornamento e la formazione degli insegnanti è prevista dalla legge ma non è concessa a tutti dal momento che la carta è utilizzabile, per un importo annuo di 500 euro, solo dai docenti a tempo indeterminato, con esclusione dei precari, in spregio del divieto di discriminazione sancito dall’Unione Europea e dalla Costituzione secondo cui “a stesso lavoro deve corrispondere lo stesso compenso”. Per questo i ricorsi sul tema, ricorda la Flc, “oltre a una ricaduta economica immediata consentono ai docenti precari anche di recuperare gli ultimi cinque anni scolastici, ribadendo il principio della pari dignità dei lavoratori precari rispetto a quelli di ruolo”.

La sede della Flc di Reggio Emilia prosegue quindi nei propri uffici l’attività di raccolta delle adesioni ai ricorsi per “rinforzare, anche attraverso la tutela individuale, la dignità del lavoro come condizione inalienabile per tutte e tutti”.