Pd, a Reggio nasce il comitato pro Schlein: 300 adesioni

23 gennaio 2023 | 16:12
Share0
Pd, a Reggio nasce il comitato pro Schlein: 300 adesioni

Tra i promotori ci sono Lanfranco De Franco, Marwa Mahmoud, Roberta Mori, Antonella Incerti e Nico Giberti

REGGIO EMILIA – A Reggio Emilia sono già 300 le adesioni pervenute al comitato provinciale che sostiene Elly Schlein nella corsa alla segreteria nazionale del Pd. A queste si aggiungono circa 500 cittadini che, attraverso vari canali (social e altri), hanno manifestato interesse e apprezzamento. Ad annunciarlo lo stesso comitato della candidata, presentandosi ufficialmente stamattina nella sede provinciale del Partito democratico di via Ghandi.

Tra i promotori c’è anche Lanfranco De Franco, assessore del Comune di Reggio e segretario regionale di Articolo 1 partito i cui esponenti, dopo l’assemblea costituente di sabato scorso, sono di fatto rientrati nel “Nuovo Pd”. Con De Franco ci sono poi Roberta Mori, consigliera regionale e presidente dell’assemblea provinciale del Pd reggiano, Marwa Mahmoud consigliera in sala del Tricolre, Antonella Incerti, ex deputata dem e portavoce delle Donne democratiche della provincia, Riccardo Ghidoni, segretario provinciale dei Giovani democratici e il sindaco di Albinea Nico Giberti.  Tra i sindaci reggiani che sostengono Schlein, anche quello di Campegine Alessandro Spanò e Francesco Monica di Castelnovo di sotto.

“Tra le candidature in campo – dice De Franco – penso che quella di Elly Schlein sia non solo quella più coerente con le nostre visioni, ma proprio quella che serve al Paese e al Partito democratico perché oggi più che mai paghiamo l’assensa di un senso di rappresentanza”. Cioè, continua l’assessore, “dobbiamo ricostruire una visione politica della nostra società e comunciare da che parte stiamo e chi vogliamo rappresentare. Elly Schlein, che è in grado di parlare al mondo delle donne, dei lavoratori precari e dei giovani è la figura giusta”.

Tra l’altro, sottolinea De Franco, “penso che questo sia anche utile agli amministratori locali perché finora nel dibattito congressuale si è voluto un po’ contrapporre il partito degli ‘amministratori’ a quello della ‘visione politica’, ma non è così. Chi amministra ha bisogno di avere dietro un partito che abbia una visione di società. Quindi non è una contrapposizione ma l’idea di un partito che lavora per tutta la comunità”. De Franco sottolinea infine che “il percorso costituente non termina con le primarie di febbraio perché le sfide che abbiamo di fronte, economiche e di giustizia sociale e ambientale, che non sono più scindibili, richiederanno pensieri lunghi per costruire una visione aggiornato alle sfide della contemporaneità”.

Ma già il manifesto licenziato dall’assemblea nazionale “è una bellissima base di ripartenza in cui anche Articolo 1 ci vuole stare e ci sta”. Roberta Mori, fa notare in premessa come il Pd sia “l’unico partito nel panorama nazionale che dopo la sconfitta alle elezioni ha attivato un percorso di rigenerazione, confronto e coinvolgimento per riaffermare una linea sempre più aderente ai bisogni dei cittadini”. Per “quanto mi riguarda – continua Mori – credo che Elly possa incarnare a pieno il contrasto alle discriminazioni di genere, generazionali e alle ingiustizie sociali con credibilità e sostanza”. Si tratta, aggiunge Mori, “di politiche non secondarie e residuali perché coinvolgono ad esempio anche il sistema dell’organizzazione del lavoro. E quindi è chiaro che Elly nel suo approccio mette in discussione un modello non più adeguato alle sfide economiche e sociali che oggi abbiamo davanti”.

Proprio l’attenzione ai giovani ha spinto Ghidoni a schierarsi con la candidata, mentre per il sindaco Giberti, “qualsiasi ruolo deciderà il congresso per Elly shlein credo che sarà importante per un partito diverso e capace di dialogare con quei mondi con cui abbiamo perso i rapporti”.

Antonella Incerti, infine, sottolinea il profilo “inclusivo” della candidatura di Schlein perché “è chiaro che c’è la necessità di una leadership, se femminile ancora meglio, ma questa non è sufficiente perché il processo di rinnovamento e ascolto del partito avvenga. C’è bisogno anche della costruzione di una comunità politica che sia in grado di trasmettere una cultura politica alternativa a quella della destra ed Elly Schlein può realizzarla dialogando con diversi mondi e settori della società”.

Per quanto riguarda la proposta del sindaco di Bologna Matteo Lepore di cambiare il nome del Pd (aggiungendo la parola ‘lavoro’), Mori commenta: “Senza voler interpretare le sue parole mi sembra che Lepore abbia inteso promuovere una vera propria provocazione sul nome del partito per richiamarlo a riflettere sul lavoro in ottica non solo di dichiarazioni di principio, ma con proposte serie e credibili”.