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Messina Denaro rifiuta di partecipare al processo sulle stragi

19 gennaio 2023 | 17:35
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Messina Denaro rifiuta di partecipare al processo sulle stragi

Oggi udienza a Caltanissetta ma il superboss non partecipa in collegamento dal carcere dell’Aquila. Proseguono le operazioni dei carabinieri a Campobello di Mazara

PALERMO – Matteo Messina Denaro, il capomafia arrestato lunedì a Palermo dopo trent’anni di latitanza, ha rinunciato a presenziare al processo d’appello sui mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio che si tiene nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta e che lo vede tra gli imputati.

Il collegamento con il carcere dell’Aquila, dove l’ex latitante è stato trasferito, era stato predisposto ma la sedia è rimasta vuota. Nell’udienza di questa mattina Messina Denaro era difeso da un avvocato d’ufficio, Salvatore Baglio, ma ha già nominato la nipote, Lorenza Guttadauro, come legale di fiducia. L’udienza è stata rinviata al 9 marzo.

Sotto sequestro a Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, la casa dove Andrea Bonafede, l’uomo che prestò la sua identità al capomafia Matteo Messina Denaro, vive con la madre. L’immobile, che si trova all’angolo tra via Cusmano e via Marsala, conta un piano sopraelevato e risulta di proprietà della donna. Il figlio è invece proprietario dell’immobile di vicolo San Vito, il primo scoperto dai carabinieri del Ros e dalla Procura di Palermo.

I carabinieri ieri, insieme con la guardia di finanza, hanno sequestrato anche un terzo immobile, in via Maggiore Toselli, dove hanno trovato una stanza blindata nascosta dietro a un armadio (Fonte Dire).