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Lavoro, allarme della Cgil: “Precari 8 lavoratori su 10 a Reggio Emilia”

10 gennaio 2023 | 16:01
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Lavoro, allarme della Cgil: “Precari 8 lavoratori su 10 a Reggio Emilia”

Al via, al teatro Valli, il congresso del sindacato: Sesena verso il secondo mandato

REGGIO EMILIA – In provincia di Reggio Emilia solo due lavoratori su 10 hanno il “privilegio” di un contratto stabile, a fronte di otto che sono precari. Emerge da una ricerca della Cgil provinciale, anticipata oggi dal segretario uscente Cristian Sesena nella sua relazione di apertura del 19esimo congresso del sindacato che si tiene al teatro Valli. Sesena (ricandidato alla segreteria e unico in corsa) è dunque convinto che “la precarietà sia diventata strutturale anche qui, a fronte di un sistema d’impresa che continua a fare affari d’oro e non redistribuisce gli utili sulla stabilità dei contratti e sui salari”.

Inoltre per il segretario sono dati “che preoccupano”, quelli sul reddito di cittadinanza (15.000 le famiglie che lo percepiscono in provincia) e allarmanti i numeri della sanità locale. L’Ausl reggiana, infatti, ha un indebitamento di 82 milioni e vanta crediti con lo Stato per 120 milioni. Nel frattempo, evidenzia la Cgil, si allungano i tempi di attesa per le visite specialistiche. Dopo la pandemia, prosegue ancora Sesena, la comunità è più “fragile e esposta” anche dal punto di vista sociale come testimonia la situazione degli anziani non autosufficienti (due anni di attesa per un ricovero in Rsa) o quella dei migranti che a Reggio- “al di là delle narrazioni xenofobe”- sono in calo, rimanendo tuttavia il tema dell’integrazione delle seconde generazioni.

Il segretario della Camera territoriale reggiana lancia poi un appello al sindaco Luca Vecchi e al presidente della Provincia Giorgio Zanni auspicando con loro un “dialogo aumentato” per affrontare tutti i temi portati al congresso della Camera del lavoro. “Sono cresciuto convinto di vivere nella città delle persone – sottolinea Sesena – e non voglio trovarmi in una città di individui o, peggio, di solitudini”. Il segretario dà un giudizio positivo dei suoi quattro del suo mandato mettendo l’accento sulla partecipazione alle manifestazioni realizzate (tra cui uno sciopero generale e cinque iniziative per la pace in Ucrina) ribadendo anche il carattere antifascista della Cgil, “che sembra essere passato di moda ma è nel nostro Dna”.

Infine Sesena traccia la rotta per i prossimi anni, in cui, ad esempio, “bisogna dare concretezza e gambe alla militanza, portando i lavoratori a rimanere iscritti anche quando vanno in pensione e arrivare nelle scuole prima delle imprese per spiegare agli studenti il senso e il valore del lavoro”. Sul piano più attinente all’attività sindacale le battaglie già conclamate sono su aumenti di salario nella contrattazione, caro energia (con un rinnovato pressing su Iren sul territorio), sicurezza sul lavoro e legge sulla rappresentanza. “In un momento storico molto complesso – conclude Sesena – dobbiamo come cantava Franco Battiato ritrovare l’alba nell’imbrunire” (fonte Dire).