La rinascita del Gattaglio: bocce, concerti jazz, cultura e cene di quartiere

26 gennaio 2023 | 09:18
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La rinascita del Gattaglio: bocce, concerti jazz, cultura e cene di quartiere

Alice Grazioli, presidente della coop Rigenera: “La parola d’ordine è collaborazione”

REGGIO EMILIA – Tra le rive del Crostolo e il centro storico di Reggio Emilia c’è uno dei quartieri più piccoli della città. Il Gattaglio ha una storia popolare cresciuta autonomamente e non va assolutamente percepito come una estensione dell’esagono. Negli ultimi anni ha visto una rinascita, tanto è vero che qui le case vanno a ruba e molti giovani decidono di trasferirsi qui, come mai?

Dal 1985 qui ha sede il Centro Sociale Gattaglio “Gatto Azzurro”. All’inizio c’era solo la bocciofila che poi nell’85 si è unita al gruppo di Pesca Gatto Azzurro, andando di fatto a costituire il Centro Sociale come lo conosciamo oggi. Da qualche anno la storia del quartiere e del centro sociale si intreccia con quella di una cooperativa che con i suoi modi si è fatta amare da tutti.

Alice Grazioli, 34 anni, dal 2018 è la presidente della cooperativa sociale Rigenera che nasce per dare una seconda opportunità a Reggio Emilia alle persone ma anche ai luoghi.

Gattaglio

C’è un quartiere a Reggio Emilia che sembra essere tornato a nuova vita e molto del merito va anche al Centro Sociale Gattaglio. Ci spiega come è stato possibile?
Grazie a una unione tra diverse generazioni che avevano come obiettivo comune quello di far star bene le persone che vivono e frequentano questo quartiere. Detto così sembra facile, ma posso assicurarvi che dietro a questo semplice obiettivo ci sono ore interminabili di riunioni, tanto impegno e tanta mediazione.

Facciamo un passo indietro. Voi cosa fate con Rigenera?
Dalla sede di via Brigata Reggio ci occupiamo della lavorazione di materiali plastici e meccanici per aziende del territorio, diamo l’opportunità a trenta persone di reimpiegarsi nel mercato del lavoro. Nel 2019 abbiamo deciso di aprire un negozio, la Bottega di Rigenera, dove si vendono oggetti creati da materiali di recupero. Da qui la collaborazione con diverse realtà della zona ovest di Reggio Emilia come le scuole, il centro sociale Carrozzone e SD Factory.

Come siete arrivati al Centro Sociale e, soprattutto, perché?
Nel 2021 abbiamo deciso di fare una seconda svolta come cooperativa. Abbiamo partecipato al bando del Comune che prevedeva la trasformazione dei centri sociali in case di quartiere impegnandoci proprio per il Gattaglio. Abbiamo trovato nel presidente Graziano Cuna e nel direttivo una realtà molto collaborativa che voleva davvero aprirsi e investire sul futuro del centro sociale e del quartiere. Da giugno 2022 ci occupiamo del bar e della gestione dell’agenda artistica e culturale. Da allora abbiamo realizzato più di trenta eventi pubblici e tanti altri riservati ai soci. Presentazione di libri, concerti jazz, dj set, pranzi e cene di quartiere. Tutto nell’ottica della massima collaborazione con i nostri vicini, ad esempio gli eventi musicali sono stati fatti nella piazzetta del quartiere assieme al pub Gattaglios. Una azione messa in campo di cui andiamo molto fieri è che abbiamo dato una nuova vita alla bocciofila. Un luogo meraviglioso della nostra città che si trova al piano -1 del centro sociale. Abbiamo realizzato tantissimi eventi per farla riscoprire. Ad esempio ospitiamo i compleanni di bambini offrendo un laboratorio di gioco delle bocce dove gli anziani soci sono i maestri.

Gattaglio

Come sono i rapporti con il quartiere? Punti di forza e di debolezza
Il quartiere è molto identitario e davvero molto unito. Qui si respirano i valori di un borgo, spesso si perdono questi sentimenti nelle grandi città, ma qui no. Superate le prime diffidenze ora siamo completamente integrati nel quartiere, gli stessi anziani ci fanno da apripista per capire i rapporti e le dinamiche tra le persone del luogo. Pensiamo al grande murales, artisticamente c’è a chi piace e chi no, ma tutti lo hanno accolto in maniera positiva non solo come novità ma anche come valorizzazione collettiva del posto che vivono o frequentano durante la giornata. Perché il centro sociale è il luogo dove si fa dibattito, si portano i problemi e proposte per tutto il quartiere. Il punto di debolezza è più legato ai luoghi che alle persone. Nel quartiere mancano servizi e spazi per le famiglie, proprio qui, se vedete la programmazione, abbiamo lavorato per colmare questo gap. Per i bambini abbiamo proposto le letture al sabato pomeriggio e da poco abbiamo inaugurato al secondo piano del circolo la sala coworking per freelance e studenti.

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Quali saranno le prossime attività che metterete in campo?
Ci siamo dati una sfida difficile, nel 2023 metteremo in campo attività e laboratori per giovani adolescenti del quartiere e della città.

D.L.D.