La nuova moda di vivere in campagna su un terreno agricolo

13 gennaio 2023 | 14:39
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La nuova moda di vivere in campagna su un terreno agricolo

È possibile vivere su un terreno agricolo, magari su una splendida collina oppure in mezzo alla verde campagna? Scopriamo la nuova moda degli italiani che dopo le restrizioni del periodo Covid desiderano vivere la natura al 100%. Vediamo quando è possibile installare una casetta in legno prefabbricata su un terreno agricolo per viverci

REGGIO EMILIA – La prima domanda che si pongono le persone desiderose di trasferirsi in campagna, collina, lago o mare è se è possibile vivere su un terreno agricolo. Infatti, i costi di acquisto sono irrisori rispetto terreni edificabili e la disponibilità di essi è molto maggiori.

Il terreno agricolo è adibito a un uso specifico come la coltivazione, l’allevamento e la salvaguardia delle zone boschive. Ciò non significa il divieto di viverci.

In linea generale, è consentito vivere su un terreno agricolo al proprietario dello stesso se lui è anche un imprenditore agricolo o un coltivatore diretto. Quindi un’abitazione deve essere funzionale alle attività agricole e ospitare il proprietario. Tuttavià è anche vero che tante persone che svolgono un normale lavoro dipendente sono anche iscritti come imprenditori agricoli e nel tempo libero di occupano di qualche albero da frutta o attività affini, quindi questa condizione è facilmente verificabile.

In linea generale, sono sempre consentite le costruzioni finalizzate all’uso agricolo, come: magazzini, depositi, stalle e fienili. Cosa, invece, limita la costruzione su terreno agricolo è il rispetto dell’indice di fabbricabilità, che generalmente è 0,03 metri cubi per ogni metro quadrato di terreno. Molti comuni, inoltre, vietano le costruzioni su terreni agricoli inferiori a 10.000 metri quadrati.

Sia le case in cemento che le casette in legno necessitano di autorizzazioni e ricordiamo che l’uso abitativo vale soltanto per il proprietario del terreno. Ma se consideriamo piccole casette in legno prefabbricate, indicativamente fino ai 20mq, possiamo affermare che rientra nella materia della così detta edilizia libera. A maggior ragione se la casetta viene installata su un telaio in acciaio che la rende facilmente removibile, quindi le dona una funzionalità palesemente temporanea. Nel caso di edilizia libera il prefabbricato in legno necessita solamente di una semplice comunicazione di installazione.

Ecco allora che capiamo la moda delle tiny-home, casette in legno abitabili, che vediamo cosi spesso sia nelle trasmissioni televisive ma anche sempre di più sui terreni agricoli in Italia.

Questa è la soluzione spesso adottata per rientrare in una superficie di 20 metri quadrati ma avendo poi la possibilità di creare un soppalco all’interno della casetta in legno che permette di quasi raddoppiare la superficie abitabile.

Generalmente sul soppalco si organizza la zona notte con una o due camere, mentre al piano terra si preferisce mantenere un open-space con un angolo cucina ed un vano bagno. Esempi di casette di legno di questo tipo sono riportati nelle foto e realizzate dall’azienda italiana Casette Italia con sede a Modena (www.casette-italia.it )

La ricerca di serenità e qualità della vita porta sempre più persone ad uscire dalle città per vivere in mezzo alla natura ma non lontano dai servizi essenziali. Molte giovani coppie, prima di avere figli preferiscono risparmiare denaro con la soluzione di una casetta abitabile su un terreno. Ma similmente molte coppie anziane che hanno i figli ormai fuori casa, vogliono ritirarsi ad una vita più sana e salubre, una vita all’aria aperta.