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Capi contraffatti e lavoratori in nero: due denunce

12 gennaio 2023 | 11:36
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Capi contraffatti e lavoratori in nero: due denunce
Capi contraffatti e lavoratori in nero: due denunce
Capi contraffatti e lavoratori in nero: due denunce
Capi contraffatti e lavoratori in nero: due denunce
Capi contraffatti e lavoratori in nero: due denunce
Capi contraffatti e lavoratori in nero: due denunce

Due cinesi sono stati denunciati per contraffazione, riciclaggio, attività finanziaria abusiva e reati fiscali: confiscati 200mila euro in contanti. Il plauso del prefetto

REGGIO EMILIA – Scoperto dalla Finanza un opificio che confezionava capi contraffatti con lavoratori in nero. Le fiamme gialle hanno sequestrato 10mila pezzi, hanno messo i sigilli ai locali dell’azienda e hanno confiscato 200mila euro. Sono state denunciate due persone per contraffazione, riciclaggio, attività finanziaria abusiva e reati fiscali.

Tutto e’ partito da un controllo nell’abitazione, in zona stazione, di un cinese a casa del quale gli agenti della polizia di Stato e locale hanno trovato alcune migliaia di euro. I successivi approfondimenti delle fiamme gialle hanno permesso di trovare, abilmente nascosti tra le intercapedini della soffitta dell’appartamento, oltre 200mila euro in contanti, contenuti in alcuni sacchi, la cui origine e liceità sono in corso di approfondimento.

Tenuto conto degli importanti precedenti penali dell’uomo, tra cui l’associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e lo sfruttamento della prostituzione e della sproporzione tra l’ingente disponibilità di contanti, supercar e oggetti di valore detenuti in casa (casse di vino pregiato del valore stimato in 30mila euro) a fronte di modeste dichiarazioni dei redditi, la perquisizione è stata estesa anche nella residenza dell’uomo a Novellara.

Lì i finanzieri hanno scoperto l’opificio dove c’erano, in precarie condizioni igieniche e di sicurezza, 5 lavoratori in nero cinesi e circa 10mila prodotti riportanti marchi presumibilmente contraffatti, tra capi di abbigliamento ed etichette, che sono stati sequestrati insieme ai locali aziendali, ai macchinari e al furgone con cui veniva trasportata la merce. Il titolare dell’azienda e’ stato denunciato per contraffazione, oltre alle contestazioni che sono state elevate in materia di lavoro, vista la posizione di irregolarità dei cinque connazionali trovati all’interno dell’opificio.

Il cinese dal quale è scaturita l’operazione è stato invece denunciato per riciclaggio, abusiva attività finanziaria, omessa dichiarazione dei redditi e abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento.

Il plauso del prefetto
Soddisfatto dell’attività il prefetto, secondo cui “proprio grazie alla sinergia tra le forze di polizia e, in particolare, del qualificato apporto della guardia di finanza, è stato possibile realizzare questa operazione. Faccio quindi i complimenti al comandante provinciale, Filippo Ivan Bixio, e al personale della guardia di finanza che, coniugando profonde conoscenze tecnico-giuridiche con una brillante capacità di indagine, ha reso possibile il raggiungimento di questo risultato, dando seguito ai controlli espletati dalle altre forze di polizia”.

“L’episodio – ha proseguito il prefetto – testimonia come l’intensificazione dei servizi in quella zona sia volta al duplice scopo di innalzare i livelli di sicurezza degli abitanti e di precludere la possibilità alla criminalità di creare “zone franche” dove poter sviluppare traffici illeciti, anche di tipo economico finanziario”.