Aceto balsamico, Reggio lo vuole nel patrimonio Unesco

24 gennaio 2023 | 09:18
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Aceto balsamico, Reggio lo vuole nel patrimonio Unesco

Ordine del giorno approvato dal consiglio comunale: asse con Modena per candidatura

REGGIO EMILIA – Inserire l’Aceto balsamico nel patrimonio culturale immateriale Unesco. Ci crede il Consiglio comunale di Reggio Emilia che, sul tema, ha approvato ieri uno specifico ordine del giorno.

L’atto istituzionale è solo una delle azioni a sostegno della candidatura, a cui lavora un comitato appositamente costituito di cui fanno parte quattro associazioni, due reggiane e due modenesi. Per il territorio di Reggio sono in particolare la Confraternita dell’Aceto balsamico tradizionale e l’Accademia Aceto balsamico tradizionale Terre di Canossa, insieme con la Consorteria dell’Aceto balsamico tradizionale di Spilamberto e l’Associazione Esperti degustatori Aceto balsamico tradizionale di Modena.

La proposta sarà corredata da manifestazioni di supporto sia degli enti territoriali (come appunto l’ordine del giorno votato in sala del Tricolore), sia grazie a cittadini e aziende. Le associazioni coinvolte, infatti, stanno portando avanti una capillare opera di raccolta firme.

“Oggi un altro tassello si aggiunge all’importante opera di promozione del nostro patrimonio enogastronomico”, commenta l’assessore reggiano a Commercio e Attività produttive Mariafrancesca Sidoli. “Stiamo creando una rete sempre più forte e coesa, all’interno di un territorio sempre più consapevole delle proprie ricchezze”. Il Comune di Reggio Emilia e la Provincia, ricorda Sidoli, “svolgono un ruolo di coordinamento sul tema, grazie al protocollo stipulato con i Comuni del territorio reggiano”. L’Aceto balsamico, prosegue l’assessore, “è una delle nostre principali tradizioni ed eccellenze gastronomiche e fa parte della cultura emiliana da innumerevoli generazioni”.

Per questo “un eventuale riconoscimento Unesco sarebbe un’eccezionale e autorevole conferma del valore di un prodotto che, oltre ad identificare la nostra terra, è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo”, conclude Sidoli.