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Unimore, lo sfogo dello studente: “L’università non e’ una gara”

1 dicembre 2022 | 16:48
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Unimore, lo sfogo dello studente: “L’università non e’ una gara”

Filippo Calandra Bonaura, presidente della Conferenza degli Studenti: “La ricerca e’quasi ai margini del sistema politico. Atto d’accusa anche per le condizioni dei fuorisede: “Il governo investa nell’edilizia universitaria”. Mattarella apprezza

REGGIO EMILIA – Ogni studente ha una sua dignità che va rispettata, merito o non merito. Con strutture e servizi “adeguati”, perchè l’Università non è solo trasmissione di competenze ma “luogo di formazione personale” e “purtroppo nel nostro contesto informativo spesso le uniche notizie relative agli studenti universitari riguardano studenti che battono qualunque record: l’Università non è una gara, e mi preme ricordarlo ancora oggi alla luce dei più recenti fatti di cronoca”, ossia la tragica morte di Riccardo Faggin e le sue bugie sugli esami mai sostenuti e la finta laurea (Foto e video Bucaria).

A parlare è Filippo Calandra Bonaura, presidente della Conferenza degli Studenti e delle Studentesse dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, che fa un intervento molto critico durante l’inaugurazione dell’847° Anno Accademico per Unimore, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, al Teatro Valli di Reggio.

Parole che suonano un duro atto di accusa alla politica, ai vertici delle Istituzioni, alla gerarchia del mondo accademico e al sistema dell’informazione in generale, proprio nelle settimane ‘calde’ delle critiche al ministero della Scuola e del Merito guidato da Giuseppe Valditara anche per alcune dichiarazioni del ministro (poi corrette) sull'”umiliazione come fattore di crescita”.

Parlando davanti alla platea di studenti, docenti e alte cariche, subito dopo la relazione del Rettore Carlo Adolfo Porro, Filippo, leader degli studenti eletto nella lista di sinistra Udu, dice: “L’Università non è solo un luogo fisico ma è soprattutto un luogo di formazione personale. Dopo anni di lavoro grazie alla collaborazione con gli organi accademici, siamo riusciti ad avviare all’interno di Unimore il progetto dello sportello di ascolto per gli studenti che hanno necessità di un supporto psicologico. La salute mentale degli studenti è stata ignorata e sottovalutata troppe a lungo ma è oggi più fondamentale che mai valorizzarla, specie in seguito al periodo pandemico. Ogni studente deve essere messo in grado di affrontare il proprio percorso al meglio e il più serenamente possibile in un sistema che funzioni anche rispettando le differenze individuali attraverso l’adozione di modalità di didattica sempre più personalizzate in base alle diverse esigenze”.

Nel suo breve saluto al termine della cerimonia, il presidente Mattarella ha aperto una parentesi citando proprio un passaggio del discorso di Filippo: “parlando con grande puntualità, che condivido”, ha sottolineato Mattarella, ha definito “l’Università come luogo di formazione personale non soltanto di trasmissione di competenze”. Filippo Calandra Bonaura, intervenendo a nome degli studenti all’inaugurazione dell’anno accademico di Unimore, ha aggiunto: “L’azione politica deve necessariamente partire dai giovani e dagli studenti che sono al tempo stesso il presente e il futuro del nostro Paese, altrimenti destinato a rimanere ancora per anni fanalino di coda per quanto riguarda l’istruzione quanto a giovani espatriati. Quello che francamente auspico, ma che rappresenta un’esigenza per un’intera generazione dei giovani come me, è una netta inversione di rotta. La ricerca è quasi ai margini del sistema politico e forse questo è in buona parte la ragione per cui nel nostro Paese la percentuale dei laureati è ben al di sotto della media europea. In altre parole, il diritto allo studio deve essere garantito per tutti e tutte, come sancito dalla Costituzione della Repubblica, fino ai gradi più alti per i capaci e i meritevoli anche se privi di mezzi. In Emilia Romagna, grazie al supporto incessante della Regione, dei sincoli atenei e anche con la collaborazione delle singole realtà studentesche, la figura dello studente idoneo non beneficiario di borsa di studio è inesistente. Purtroppo non si può dire lo stesso nel resto d’Italia”.

Atto d’accusa anche per le condizioni dei fuorisede a cui non vengono garantiti alloggi e servizi adeguati: “Il Governo investa nell’edilizia universitaria”, esorta denunciando “gli affitti esorbitanti” delle case nelle città universitarie. Infine una considerazione prettamente politica sulla gestione del fenomeno migratorio in Italia. Parlando della “necessità di implementare i progetti di interscambio culturale con l’estero” ha osservato: “Sono fonte di arricchimento insostituibile sia per chi ha la fortuna di partire, sia per chi ha la possibilità di incontrare qui studenti proventienti dal resto d’Europa e del mondo, rendendo ragione del fatto che l’Europa è una e come tale dovrebbe essere vissuta da chiunque come libertà di movimento e di accoglienza, mai come respingimento”. Il discorso si conclude con una esortazione “a tutti gli studenti e studentesse, agli amici e compagni: continuiamo a far sentire la nostra voce, a manifestare il nostro dissenso senza paura, raccontiamo quali sono i nostri problemi e le nostre esigenze, ma soprattutto non cadiamo mai nella retorica che il mondo è sempre stato così e così debba rimanere” (Fonte Dire).