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“Tangenziale di Fogliano, un pozzo di San Patrizio”

17 dicembre 2022 | 16:50
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“Tangenziale di Fogliano, un pozzo di San Patrizio”

Duilio Cangiari (Europa Verde): “I costi saranno molto al di sopra dei già cospicui 13,5 milioni di euro, ipotizzati dalla Provincia”

REGGIO EMILIADopo qualche mese di opportuno silenzio, occorre ritornare sulla vicenda della tangenziale di Fogliano. Riprendiamo l’argomento a seguito della recente sentenza del Tar di Parma in merito al ricorso presentato dai cittadini e da alcune associazioni ambientaliste che, come si legge nella sentenza “viene respinto”.

La premessa obbligatoria, al fine di anticipare le solite critiche stucchevoli sull’ambientalismo del no, è che il tema di dare una risposta adeguata alle richieste dei cittadini della frazione, da parte nostra, non è mai stato messo in discussione. Occorre ribadirlo vista la memoria corta di molti.

Per inquadrare le ultime vicende del ricorso amministrativo, va ricordato che nelle scorse settimane la Provincia di Reggio Emilia ha approvato il progetto definitivo dell’opera, stabilendo le modalità di affidamento dei lavori in previsione della gara di appalto. A tal proposito, si rimane stupiti nel leggere l’atto dirigenziale della Provincia, in quanto non tiene in conto ne’ dell’atto di indirizzo della giunta del Comune di Reggio, cioè della necessità di realizzare una bretella di collegamento tra la nuova arteria e l’attuale strada regionale 467 R, opera aggiuntiva e complementare indispensabile per rimediare, almeno in parte, ai disastrosi dati di traffico che si prevedono, né della tribolata discussione avvenuta in consiglio comunale nell’aprile scorso e del conseguente ordine del giorno approvato in quella occasione.

Forse i Consiglieri comunali si sono distratti e vorremmo ricordar loro gli impegni che avevano consapevolmente messo nero su bianco, nel tentativo di aggiustare un progetto di tracciato che faceva acqua da tutte le parti e che mirava solo a tacitare le aspettative della frazione, trascurando volutamente l’efficacia, l’economicità e la bontà delle scelte che si andavano approvando.

A suo tempo era emersa la questione della scarsa efficacia trasportistica evidenziata nelle nostre osservazioni al progetto, a seguito delle quali si è proceduto a un supplemento di analisi e di studi trasportistici, che ne hanno purtroppo dimostrato la fondatezza.

Da ultimo il tracciato stradale prescelto dagli enti, denominato “ferrovia”, si sta configurando come un vero e proprio pozzo di San Patrizio per le finanze del Comune. Infatti costi sforeranno notevolmente le previsioni originarie di 10 milioni di euro. Ad oggi siamo ad oltre 13,5 milioni di euro. La sottovalutazione degli effettivi costi totali del tracciato Ferrovia, ha imposto, alla Provincia, una suddivisione dell’opera in più stralci: un primo stralcio che prevede la sola realizzazione di un tratto che va dall’ingresso dell’abitato di Fogliano sino alla via Anna Frank.

Scelta che rende palese il pericolo che la realizzazione del tracciato ferrovia avvenga solo parzialmente, in attesa di reperire nuove e ingenti risorse per il suo completamento rimandando ad un futuro non definito, il necessario e naturale collegamento della nuova variante da via Anna Frank alla Tangenziale Sud Est – via Piacentini.

Analizzando i costi dichiarati, risulta evidente come il solo primo stralcio assorbirà totalmente le disponibilità finanziarie in campo, come pure tutte le ultime risorse aggiunte dal Comune.

Non occorre essere dei veggenti per immaginare che per completare l’intero tracciato, comprendente anche il secondo stralcio e la connessione alla tangenziale Sud Est, per la quale si prevedono svincoli, sovrappassi, rampe di accesso e manufatti vari, serviranno parecchi milioni di euro, che mancano all’appello e che porteranno il costo complessivo dell’opera molto al di sopra dei già cospicui 13,5 milioni di euro, ipotizzati dalla Provincia.

A tutto questo si aggiunge la recente sentenza del Tar che “respinge il ricorso” dei cittadini e delle associazioni ambientaliste con motivazioni su cui varrebbe la pena soffermarsi, di cui per economia di spazio riteniamo utile evidenziarne una in particolare. Come scritto in precedenza i ricorrenti, a loro spese, hanno analizzato a fondo il progetto del tracciato Ferrovia, sia sotto il profilo dei costi che dei dati trasportistici, arrivando a proporre soluzioni alternative, verificate e aggiornate, che risultano essere migliori del progetto approvato.

Ora la sentenza afferma che “i costi utilizzati dai ricorrenti per operare il confronto tra i due tracciati Ferrovia vs Carcere, quanto al Tracciato Carcere, risultano meramente indicativi …omissis….mancando un progetto definitivo con relativo computo metrico in tal senso”.

Ci sentiamo di dissentire da quanto sostenuto dai giudici amministrativi, in quanto la comparazione tra le due ipotesi è stata fatta utilizzando la tassonomia del computo metrico utilizzato dalla Provincia per il tracciato ferrovia.

Ci pare inoltre abbastanza singolare e gravido di conseguenze negative richiedere ai cittadini ricorrenti di cimentarsi nella elaborazione di un progetto “definitivo” non disponendo, in generale, degli apparati tecnici indispensabili ad un tale compito.

Se questo orientamento dovesse fare giurisprudenza esso costituirebbe la tomba di ogni istanza presentata al Tar da comitati e da cittadini, assecondando una logica pericolosamente aderente alla nuova politica del “fare” anche opere palesemente inutili e sbagliate.

Duilio Cangiari co portavoce Europa Verde Reggio Emilia