Cronaca |
Cronaca
/

Mafie, Perseverance: in abbreviato 18 anni a Sarcone

1 dicembre 2022 | 09:22
Share0
Mafie, Perseverance: in abbreviato 18 anni a Sarcone

Dal Gup di Bologna 22 condanne e 2 assoluzioni: 14 i patteggiamenti. La soddisfazione del questore

REGGIO EMILIA – Si è chiuso ieri con 22 condanne, due assoluzioni e 14 patteggiamenti, davanti al gup di Bologna Claudio Paris, il processo con rito abbreviato scaturito dall’operazione anti-‘ndrangheta ‘Perseverance’, scattata il 12 marzo 2021 sulla scia delle indagini ‘Aemilia’ e ‘Grimilde’. Tra le pene comminate spiccano i 18 anni inflitti a Giuseppe Sarcone Grande, l’ultimo del clan dei Sarcone rimasto a piede libero prima di finire in carcere il 12 marzo dello scorso anno e considerato, all’epoca dell’arresto, uno dei capi della ‘ndrangheta emiliana.

L’inchiesta, coordinata dal pm Beatrice Ronchi, riguardava le infiltrazioni dei clan nell’economia del territorio, e gli imputati erano accusati, a vario titolo, di reati che vanno dall’associazione per delinquere di stampo mafioso al ‘recupero credito’ con modalità estorsive, passando per il trasferimento fraudolento di valori, il riciclaggio e il reimpiego di denaro illecito. Tra le altre condanne emesse oggi ci sono poi i 16 anni a Salvatore Muto, i 15 a Domenico Cordua, i 14 anni e quattro mesi a Giuseppe Friyio, i 14 a Salvatore Procopio, i 13 anni e quattro mesi a Giuseppe Caso e gli otto anni a Alberto Alboresi, Genoveffa Colucciello e Nicolino Sarcone.

Per quanto riguarda i risarcimenti alle parti civili, sono state disposte provvisionali di 200.000 euro per la Regione Emilia-Romagna, di 100.000 a testa per il Comune e la Provincia di Reggio Emilia, di 50.000 per Libera, di 10.000 per il Comune di Gualtieri, di 30.000 per quello di Cadelbosco Sopra e di 20.000 a testa per Cgil, Cisl e Uil Emilia-Romagna e Camera del lavoro di Reggio Emilia. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

La soddisfazione del questore
Il Questore di Reggio Emilia Giuseppe Ferrari esprime sodfisfazione per le condanne, emesse ieri in primo grado, nel processo “Perseverance” contro la ‘ndrangheta in Emilia. “Rappresentano un significativo riconoscimento della bontà dell’azione investigativa condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia, sapientemente coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna”, commenta Ferrari. Che sottolinea: “Contro la mafia, in questa provincia, è stato fatto tanto”, ma ciò “non può costituire tuttavia un punto di arrivo, ma al contrario, solo una tappa, nell’azione di contrasto a questo fenomeno, con lo scopo di rendere antieconomico fare affari con la ‘ndrangheta”.

La lotta alla criminalità organizzata, conclude il Questore, “è uno degli obiettivi strategici della Polizia di Stato, in aree, come quella di Reggio Emilia, dove la sua presenza è stata dimostrata, da sentenze definitive dell’autorità giudiziaria”.
In dettaglio ieri sono state emesse in rito abbreviato 22 condanne, mentre 14 imputati hanno patteggiato la pena. Tra le figure di spicco dell’inchiesta Giuseppe Sarcone Grande (condannato a 18 anni) e Salvatore Muto -classe 1985- condannato ieri alla pena di 16 anni di reclusione. Condannati a otto anni anche i due coniugi modenesi che, con l’aiuto della cosca, si erano impadroniti del patrimonio di alcuni anziani parenti.

Scattata a marzo del 2021, l’operazione Perseverance è scaturita dalla fusione di due filoni investigativi curati dalla Questura di Reggio Emilia e dai Carabinieri di Modena che hanno ricostruito l’azione imprenditoriale mafiosa dei fratelli Sarcone dal 2000 in poi per riorganizzare la consorteria mafiosa dopo il maxi processo Aemilia. “L’attenzione deve rimanere alta perché l’economia del nostro territorio resta un chiaro obiettivo dei clan”, dice la deputata M5s Stefania Ascari.