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La polizia sale in cattedra all’Istituto Motti

15 dicembre 2022 | 18:11
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La polizia sale in cattedra all’Istituto Motti
La polizia sale in cattedra all’Istituto Motti
La polizia sale in cattedra all’Istituto Motti

Insieme a Unimore insieme per insegnare la legalità ai giovani

REGGIO EMILIA – Continuano gli incontri programmati dalla Polizia Postale presso molti istituti scolatisci di Reggio Emilia e provincia per parlare ai giovani di bullismo e cyberbullismo e mettere in guardia dai pericoli del web come illustrato dal questore, Giuseppe Ferrari, e dal dirigente del Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Bologna (ex Compartimento di Polizia Postale), Alessandra Berardini, durante la conferenza tenutasi lo scorso 7 dicembre in questura.

Questa mattina i destinatari delle lezioni di legalità sono stati i giovani studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “A. Motti” di Reggio Emilia, uno degli istituti coinvolti nelle attività promosse dal professor Vezzali, ordinario all’Università Unimore, per il contrasto al disagio giovanile.

I giovani alunni dell’istituto Motti hanno incontrato stamattina personale della questura e personale della polizia postale che hanno spiegato i rischi che i ragazzi corrono sulla rete e, in particolare, il rischio che venga utilizzato lo strumento informatico come veicolo per azioni di bullismo.

La rete internet, infatti, offre ai cyberbulli ampia libertà nel poter fare online ciò che non potrebbero fare nella vita reale attraverso, da un lato, la percezione di invisibilità offerta dalla tecnologia e, dall’altro, lo sdoppiamento della personalità poiché le conseguenze delle proprie azioni vengono attribuite al “profilo utente” creato.

Inoltre, l’assenza di reazioni visibili da parte della vittima non consentono al cyberbullo di vedere gli effetti delle proprie azioni rendendo difficile la possibilità di ravvedimento.

Per segnalare episodi di bullismo – oltre che si spaccio di stupefacenti – nel 2018 la Polizia di Stato ha creato un’App YouPol che consente di segnalare direttamente all’operatore della Polizia di Stato presente in sala operativa l’evento di reato di cui si è testimoni. Come sottolinea la Muré, dirigente della Questura, “l’App YouPol è un importante strumento di contrasto ai fenomeni di bullismo perché consente ai ragazzi di segnalare gli atti di prevaricazione che subiscono immediatamente con la possibilità di allegare foto e video alla segnalazione. Inoltre, da circa un anno, l’App permette di segnalare anche in forma anonima dando la possibilità di denunciare anche a chi prova vergogna”.

La Polizia postale, inoltre, ha posto l’attenzione anche su un altro tema quello dell’aumento dei casi di adescamento online di minori e di condivisione di materiali pedo-pornografici, rispetto ai quali è necessario tenere la guardia alta ed educare sul corretto utilizzo della rete internet da parte di giovani e giovanissimi. È per questo che incontri di questo tipo continueranno al fine di fare informazione ed educare alla legalità.