La Meloni snobba la Festa del Tricolore e manda Bignami: polemica a Reggio Emilia

21 dicembre 2022 | 17:45
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La Meloni snobba la Festa del Tricolore e manda Bignami: polemica a Reggio Emilia

Invece del premier arriverà il sottosegratario alle Infrastrutture. L’Anpi: “Si vestì da nazista, uno sgarbo grave”. La deputata Pd, Ilenia Malavasi: “Uno schiaffo alla città”

REGGIO EMILIA – Clima politico già rovente a Reggio Emilia per la prossima festa del Tricolore. Giorgia Meloni ha declinato l’invito del Comune a partecipare, il 7 gennaio prossimo, alle celebrazioni previste in città in onore della nascita della bandiera nazionale. La premier ha delegato come rappresentante del Governo Galeazzo Bignami, sottosegretario al ministero delle Infrastrutture.

Una scelta che sta facendo molto discutere e da più parti ritenuta ‘svalutante’ per la città, che ha visto negli anni sfilare alla cerimonia gli ultimi quattro capi dello Stato (Scalfaro, Ciampi, Napolitano e Mattarella), primi ministri, presidenti della Camera, del Senato e del Parlamento europeo. Le critiche investono però anche lo stesso Bignami, avvocato bolognese di 47 anni e figlio di un esponente del Movimento Sociale, che ha militato fin da giovanissimo nelle file dell’estrema destra felsinea.

Passato da Alleanza Nazionale al Pdl a Forza Italia, nel 2018 fu eletto alla Camera con il partito di Berlusconi, ma un anno più tardi passò in Fratelli d’Italia. Anni fa poi, spuntò fuori a più riprese una foto in cui il futuro esponente del Governo, all’epoca ventinovenne, appariva a una festa vestito da nazista, con tanto di fascia delle SS al braccio sinistro. Un episodio per il quale l’attuale sottosegretario si scusò. Per l’Anpi reggiano però non basta. “Credo che una simile scelta, se confermata, prefigurerebbe uno sgarbo politico grave verso la storia della città, medaglia d’oro alla Resistenza, prevedendo la presenza di un rappresentante del governo che si è caratterizzato per essersi esibito con la svastica nazista al braccio sinistro”, dice il presidente Ermete Fiaccadori.

“Il fatto non può essere derubricato ad una goliardata o a qualcosa di simile”, aggiunge. Continua Fiaccadori: “Il medagliere e la bandiera dell’Anpi reggiano, come delle altre associazioni partigiane e combattentistiche, esposti in quella occasione sono a ricordare a tutti i sacrifici e i lutti subiti dagli italiani per le violenze e le barbarie naziste e fasciste”. Dunque, “la celebrazione, mi auguro, sia l’occasione non di uno sgarbo politico ma di un segnale per unire lo spirito patriottico della nascente Repubblica Cispadana con i principi espressi dalla lotta di liberazione dal fascismo e dal nazismo che sono la base della nostra Costituzione Repubblicana”, conclude il presidente dell’associazione partigiani.

Per Duilio Cangiari, esponente provinciale di Europa Verde, “non possiamo accettare che il 7 gennaio sia questo signore a presenziare alle celebrazioni del Tricolore. Credo che al dovuto rispetto istituzionale non possa essere sacrificato l’onore della nostra Bandiera e della nostra città”. Per questo Cangiari chiede al sindaco Luca Vecchi “di ritirare l’invito”. Sulla stessa la linea la deputata reggiana del Pd Ilenia Malavasi che parla di “uno schiaffo alla città, alle sue Istituzioni, alla Festa e al Tricolore”. E meno male “che sono ‘fratelli d’Italia’”, commenta Malavasi. Cosimo Pederzoli, esponente locale di Sinistra italiana bolla la vicenda come “una vergogna da respingere” e affonda: “La nostra città non può permettersi di accogliere un cosplayer nazista, c’è un limite a tutto”.

Sulla vicenda interviene anche Federico Amico, capogruppo di Coraggiosa in consiglio regionale, che scrive: “C’è da chiedersi cosa direbbe Giuseppe Compagnoni, il padre del Primo Tricolore, davanti a una biografia politica che offende la memoria di un’intera città, che ha fatto di quella bandiera un simbolo di democrazia, libertà e giustizia sociale. Una città dove ogni 7 gennaio gli studenti ricevono una copia della nostra Costituzione fondata sull’antifascismo. Vogliamo davvero che a consegnargliela sia Galeazzo Bignami?”.