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Il Governo pone la fiducia sulla Manovra in Senato: domani il voto

28 dicembre 2022 | 19:52
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Il Governo pone la fiducia sulla Manovra in Senato: domani il voto

Ieri le opposizioni hanno occupato la commissione Bilancio ottenendo uno slittamento di 24 ore del voto, inizialmente previsto per oggi

ROMA – Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha posto la fiducia sulla Manovra nell’Aula del Senato. Il voto si svolgerà giovedì 29 dicembre, con le dichiarazioni che inizieranno alle 9. La fiducia dell’esecutivo è arrivata dopo la discussione a Palazzo Madama, durata sei ore e mezzo.

Il voto era inizialmente previsto per oggi ma è slittato a domani dopo l’occupazione della commissione Bilancio messa in atto ieri sera da parte delle opposizioni in segno di protesta. “Vogliono anticipare di ben 13 ore il termine per presentare gli emendamenti, senza motivo. Si limita la possibilità di presentare odg e di discutere emendamenti, chiediamo urgentemente una riunione dei capigruppo”, aveva scritto su Twitter la senatrice Pd Cecilia D’Elia postando un’immagine.

“Grazie alla nostra tenacia e insistenza la Manovra arriverà in aula il 29: una magra consolazione forse ma per lo meno avremo un po’ di tempo per esaminarla“, le parole della capigruppo del Terzo Polo in Senato, Raffaella Paita, sullo stesso social dopo la notizia dello slittamento.

CASTELLI (FDI): “RDC COCKTAIL DI CIANURO VELENOSO, BASTA BONUS E REGALI”

“Tra le varie critiche che ci sono state rivolte c’è stato anche il non aver risolto in 62 giorni i problemi avuti in Italia negli ultimi 62 anni. È paradigmatica la questione della sanità. Secondo la Fondazione Gimbe, che non è una associazione sovranista, il periodo in cui c’è stato il maggior definanziamento del Ssn era nel periodo 2012-2019, per circa 37 miliardi. Allora qualcosa non quadra”. Lo dice Guido Castelli, senatore di Fratelli d’Italia, nella discussione generale sulla manovra a Palazzo Madama. “Noi invece inseriremo 7,6 miliardi in più di quanto previsto dal precedente governo. Bastano? No, ma non si può contestare la nostra azione”

Il reddito di cittadinanza “è un cocktail di cianuro velenoso perchè mette sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può – aggiunge Castelli – Non si possono dare bonus e regali, servono gli occhi di tigre”, conclude.

PAROLI (FI): “DALLE OPPOSIZIONI CRITICHE EVANESCENTI”

“Una legge di bilancio come questa, per tempi e coperture in gioco, non poteva essere fatta in altro modo. Lo dicono le cifre: 35 miliardi di cui 21 per misure a contrasto del caro bollette. Nonostante questo, l’opposizione si è persa in critiche evanescenti che non aiutano e gettano alle ortiche un clima positivo. Dobbiamo dialogare sui temi fondamentali pensando all’interesse degli italiani. La Manovra ha una direzione che dobbiamo seguire per i prossimi cinque anni”. Lo ha detto in Aula il senatore di Forza Italia, Adriano Paroli, intervenendo in discussione generale sulla Manovra.

“Dobbiamo combattere la povertà non con i sussidi, ma aumentando gli investimenti, perché per noi la vera umiliazione è stare a casa senza fare nulla. Dobbiamo creare e non distruggere il lavoro, aiutando i nostri ragazzi a costruirsi un futuro. La grande sfida è però ridare respiro e dignità alla classe media che era la ricchezza del nostro Paese, quella che paga le tasse ed è spesso esclusa dai servizi. E’ diminuire i depositi bancari e ridare fiducia agli investimenti. E’ fare in modo che chi è in pensione non prenda meno di un percettore di reddito di cittadinanza. Il governo continui la sua azione con coraggio – ha concluso Paroli – Forza Italia non farà mai mancare il suo sostegno”.

COTTARELLI (PD): “MANOVRA DA MANUALE SU COME NON FARE LEGGE DI BILANCIO”

“Questa manovra finirà sui manuali di finanza pubblica sul come non fare una legge di bilancio”. Carlo Cottarelli, senatore Pd, lo dice nell’Aula del Senato dove è in corso l’esame del testo. Quelli che le tasse “le pagano adesso le stanno pagando anche per gli altri”, dice Cottarelli, infatti il rapporto inviato dal presidente del Consiglio e dal ministro dell’Economia e Finanze a novembre al Consiglio dei ministri e poi al Parlamento sui risultati conseguiti in materia di contrasto all’evasione fiscale “dice che nonostante il miglioramento nella riduzione dell’evasione fiscale negli ultimi anni rimane molto ampia, si parla di 100 m iliardi, 5% del Pil”. Inoltre “l’evasione non è uguale per tutti”, infatti il rapporto del governo “dice che per i lavoratori dipendenti è del 3%, quasi niente, mentre per gli autonomi e reddito di impresa è del 65%, una differenza abissale”.

Alla luce di questi dati “il ministro dell’Economia dovrebbe convocare riunione con i migliori esperti su come si lotta all’evasione fiscale per fare nella Legge di Bilancio una corposa parte sulla lotta alla stessa”, dice il senatore Dem, ma “non ho trovato questa parte corposa sulla riduzione dell’evasione”. Invece “ho trovato una parte molto corposa su come dare vantaggi a chi le tasse non le ha pagate, i condoni che il governo dice che non sono condoni”, spiega Cottarelli. Ma “non scherziamo coi termini, in un periodo di forte inflazione una dilazione che può arrivare a 4-5 anni è un vero regalo a chi non ha pagato le tasse”. Infatti fra 4-5 anni “una rata di debito fiscale vale il 35-40% in meno ed è un vero regalo”, denuncia Cottarelli, e “se non fosse un regalo allora consentiamolo a tutti, anche ai lavoratori dipendenti, di pagare 4-5 anni dopo se non costa niente allo stato, e invece questo costa allo stato e non si può fare”.

“Il governo dice che sono soldi che non si sarebbero poruti recuperare ma allora si deve mettere d’accordo con sé stesso e con la Ragioneria generale dello stato che ha bollinato che questa operazione costa il prossimo anno più di un miliardo”, prosegue il senatore dem, “e sono soldi che potevano andare nella sanita della quale è stato tagliato drasticamente il potere di acquisto” Inoltre, “si introduce una detassazione molto forte per i guadagni in conto capitale”, quindi “per chi capitale lo ha, ha già ricchezza”, dice Cottarelli, una riduzione “dal 26% al 14% o meno”, e “non è giusto, ma oltretutto si incassa qualcosa di piu nel 2023 ma molto meno nei dieci anni successivi: qui si sta ipotecando il futuro delle entrate italiane”, come quelli che “per qualcosa subito si ipotecano il futuro”.

Insomma, la manovra “noi la guarderemo molto da vicino, ma lo faremo con grande interesse non solo noi – conclude Cottarelli – intanto lo faranno i lavoratori autonomi che pagano le tasse fino all’ultimo, i 18 milioni di lavoratori dipedenti che paganio le tasse, i 16 milioni di pensionati, tutti quelli che che pagano le tasse e lo fanno anche per gli altri”.

CASTELLONE (M5S): “GOVERNO HA SBATTUTO AUSTERITY IN FACCIA AI GIOVANI”

“A pagare i costi di un mondo del lavoro che si vuole sempre più precario e sottopagato sono i giovani, che infatti lasciano il Paese per non farvi più ritorno. Parliamo di giovani spesso altamente formati, dottori di ricerca per i quali lo Stato spende 400mila euro: solo uno su tre resta a lavorare nel nostro Paese. Sono investimenti che regaliamo agli altri Paesi”. Lo ha detto Mariolina Castellone (M5S), vicepresidente del Senato e componente della Commissione bilancio di palazzo Madama, durante il suo intervento in discussione generale sulla Legge di bilancio.

“Cosa dovrebbe fare una politica giusta, una politica oculata? Supportare chi è più in difficoltà, come i giovani che non trovano lavoro. In questa Legge di bilancio, che volete proporre come nuova – ha proseguito l’esponente pentastellata rivolgendosi alla maggioranza -, in realtà la ricetta è sempre la stessa, quella dei governi di centrodestra che tagliano la spesa pubblica: scuola, sanità, cultura, istruzione, università e ricerca. Per coprire questo stato di cose, evidente a tutti, avete provato a dare la colpa ai giovani che dovrebbero accontentarsi di fare un lavoro che non è quello dei propri sogni. E allora vi dico: dobbiamo batterci affinché tutti i giovani possano continuare ad ambire a svolgere il lavoro dei propri sogni, possano lavorare per realizzare il proprio sogno e mettere a frutto il proprio talento. Tutti, chi più chi meno, prima di arrivare alla realizzazione professionale abbiamo fatto altri lavori. Ma la politica deve spingere i nostri giovani a non mollare e a non accontentarsi. Avete preferito l’austerity nel momento in cui è ancora sospeso il Patto di stabilità e sicuramente si doveva essere più coraggiosi. Faremo di tutto per allontanare Paese dal quel precipizio verso il quale ci state spingendo”.

SCALFAROTTO (AZ-IV): “DISASTRO SUL PIANO STRATEGICO”

“Questa legge di Bilancio non è solo indecorosa in fatto di metodo, ma anche un disastro sul piano strategico”. Lo ha detto Ivan Scalfarotto, senatore del gruppo Azione-Italia Viva, nel corso della discussione generale sulla legge di Bilancio. “Un esempio è la sanità. I due miliardi di euro stanziati sono bruscolini rispetto all’emergenza rappresentata in questo Paese dalla sanità. Basta leggere i giornali. Per avere una mammografia, oggi, bisogna aspettare due anni. Quindi una donna che si accorge di avere qualcosa che non va deve o spendere di tasca propria o aspettare due anni con il rischio, se si tratta di un tumore, di trovarsi poi in una situazione medica non più gestibile. C’erano 37 miliardi di euro del Mes sanitario a disposizione, a condizioni molto meno gravose di quelle del Pnrr. Avrebbero risolto tutti i problemi della nostra sanità ma è stata fatta ideologia sulla pelle delle donne in attesa di una mammografia. Abbiamo anche un problema di giovani. Due terzi dei nostri ragazzi tra 25 e 29 anni vivono con mamma e papà. La politica dovrebbe aiutare questi ragazzi a diventare adulti. L’unica cosa che questa manovra fa per loro, invece, è togliere loro l’autonomia rispetto alla famiglia di spendere 500 euro in cultura. Non eravate pronti. Questa legge di Bilancio lo dimostra”, ha concluso (Fonte Dire).