Confcommercio all’attacco di Airbnb: “Ecco le bugie della sharing economy”

23 dicembre 2022 | 14:54
Share0
Confcommercio all’attacco di Airbnb: “Ecco le bugie della sharing economy”

La presidente di Ferderalberghi Lombardini: “L’elenco di tutti gli annunci relativi al nostro territorio e’ a disposizione delle autorità”

REGGIO EMILIA – Il 22 dicembre, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha pronunciato la sentenza (https://curia.europa.eu/jcms/upload/docs/application/pdf/2022-12/cp220212it.pdf) sulla legittimità della normativa italiana che obbliga i portali di prenotazione a operare una ritenuta del 21% sull’ammontare dei corrispettivi riscossi per conto delle locazioni non imprenditoriali e a trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati relativi ai contratti di locazione conclusi tramite i portali stessi. Nella sua sentenza, la Corte rigetta le tesi di Airbnb e sancisce l’obbligo di riscuotere la cedolare secca.

Per descrivere in modo efficace la consistenza e la diffusione del fenomeno, Federalberghi, la Federazione di Confcommercio che rappresenta le strutture ricettive, ha rilevato e analizzato tutti gli annunci pubblicati su Airbnb, elaborando un sintetico report del quale trovate allegato il dettaglio di Reggio Emilia e provincia.

Nel report sono indicati il numero totale di annunci concernenti il nostro territorio; il numero di annunci riferiti ad appartamenti “interi” e la percentuale sul totale; il numero di annunci riferiti ad alloggi disponibili per più di sei mesi e la percentuale sul totale; il numero di annunci pubblicati da host che gestiscono più alloggi e la percentuale sul totale; l’elenco dei Comuni col maggior numero di annunci, con l’indicazione del numero di annunci presenti in ciascun Comune.

“L’analisi dei dati – spiega la presidente di Federalberghi Reggio Emilia, Francesca Lombardini – conferma ancora una volta le quattro grandi “bugie” della cosiddetta sharing economy nel turismo: non è vero che si condivide l’esperienza col titolare perchè la maggior parte degli annunci pubblicati su Airbnb si riferisce all’affitto di interi appartamenti, in cui non abita nessuno; non è vero che si tratta di attività occasionali perchè la maggior parte degli annunci si riferisce ad appartamenti disponibili per oltre sei mesi all’anno; non è vero che si tratta di forme integrative del reddito, ma di attività economiche a tutti gli effetti, con moltissimi inserzionisti che gestiscono più di un alloggio; non è vero che le nuove formule compensano la mancanza di offerta poiché gli alloggi presenti su Airbnb sono concentrati soprattutto in città e nelle località dove è maggiore la presenza di esercizi ufficiali”.

annunci

“L’elenco di tutti gli annunci relativi al nostro territorio – conclude Francesca Lombardini – è disponibile: saremo ben lieti di condividerlo, se lo vorranno, coi competenti uffici di Polizia municipale, Guardia di Finanza, Inps, Direzione Provinciale del Lavoro, ecc. al fine di favorirne l’attività di vigilanza”.